Aggiornato al 20/09/2023 - 10:57

Priolo Gargallo, un decreto del Governo ripristina gli impianti di depurazione IAS e consente avvio immediato dei lavori di adeguamento

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Soddisfazione da parte del presidente della Regione Schifani e dell’On. Luca Cannata

Gli stabilimenti ISAB si legge nel decreto emesso su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, di concerto con il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratindovranno assicurare il rispetto dei valori limite di emissione per i metalli nelle acque reflue recapitate al depuratore consortile gestito da IAS e da Priolo Servizi, che dovrà altresì assicurare il rispetto dei valori limite massimi annuali per i parametri riguardanti gli idrocarburi totali, fenoli e solventi organici aromatici.

Entro 36 mesi ISAB e Priolo Servizi dovranno effettuare gli interventi necessari all’adeguamento degli impianti di trattamento delle acque di scarico, nonché realizzare quelli finalizzati al riutilizzo delle acque reflue.

Il costante monitoraggio delle misure e delle attività previste è affidato all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), con il supporto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (ARPA) della regione Siciliana.

Gli impianti di depurazione oggetto del presento decreto continuano l’esercizio nel rispetto delle autorizzazioni ambientali regionali: il Presidente della Regione Siciliana, anche a mezzo di proprio delegato, è individuato quale soggetto preposto al coordinamento delle attività finalizzate al finanziamento, alla progettazione ed alla realizzazione delle opere necessarie. A supporto dell’azione del Presidente è istituito un tavolo tecnico con Mase, Mimit e Mit, Ispra e ARPA territorialmente competente.”

Schifani: «Bene decreto governo per ripristino impianto depurazione»
«L’emanazione del decreto governativo sull’Isab di Priolo, da parte dei ministri Urso e Pichetto Fratin, consente l’immediato avvio degli interventi per assicurare il rispetto dei valori soglia ambientali, tutelando la salute dei cittadini e garantendo, al contempo, la piena riattivazione degli impianti di depurazione consortile».
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la firma del provvedimento da parte dei ministri delle Imprese e del made in Italy e dell’Ambiente e della sicurezza energetica per consentire la continuità produttiva del Polo industriale di Priolo, il rispetto dei livelli occupazionali e la tutela dell’ambiente e del mare.
Il decreto individua il presidente delle Regione quale coordinatore delle attività per il finanziamento, la progettazione e la realizzazione delle opere per il ripristino funzionale degli impianti di depurazione dell’Isab. Uno specifico ruolo di supporto è riconosciuto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa Sicilia).
«Ringrazio i ministri Urso e Pichetto Fratinaggiunge Schifani – per l’attenzione e l’impegno dimostrati ancora una volta per la nostra Isola. Il clima di fattiva collaborazione tra il governo regionale e quello centrale consente, anche in questa complessa vicenda, di realizzare opere tempestive per rispondere alle esigenze dei siciliani».
L’On. Cannata: “Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto”
L’impianto di depurazione consortile di Ias è indispensabile per le raffinerie, come il nostro petrolchimico, ed è fondamentale per la nostra economia. Con la firma del decreto interministeriale bilanciamo esigenze di continuità produttiva, salvaguardia dell’occupazione, della salute e dell’ambiente e dimostriamo di avere a cuore il nostro territorio.
Il parlamentare nazionale di FdI, Luca Cannata, commenta così il decreto firmato dai ministri Adolfo Urso e Pichetto Fratin, che fa il paio con il Dpcm con cui gli stabilimenti Isab sono stati dichiarati di interesse trategico nazionale. Adesso Isab e Priolo Servizi dovranno adeguare gli impianti di trattamento delle acque di scarico e realizzare quelli finalizzati al riuso delle acque reflue. “Lo avevamo detto, lo abbiamo fatto: non possiamo bloccare l’intera produzione, dobbiamo salvaguardarla – conclude il parlamentare – così come l’occupazione, puntando a una prosecuzione dell’attività nel rispetto dell’ambiente”.

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