Al G7 Agricoltura, il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, illustra le iniziative congiunte per valorizzare le aree interne del Paese, puntando su agricoltura sostenibile e un nuovo modello di turismo per contrastare il fenomeno dello spopolamento
Durante la terza giornata dell’Expo DiviNazione al G7 Agricoltura, Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha delineato una strategia comune con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (Masaf) per lo sviluppo delle aree interne del Paese, territori spesso dimenticati ma dalle grandi potenzialità.
Prete ha sottolineato come il fenomeno dello spopolamento, particolarmente preoccupante nelle zone montane e rurali, necessiti di interventi urgenti. Molti di questi territori, già colpiti da eventi catastrofici come il terremoto del Centro Italia, vedono ancora oggi una parte della popolazione non rientrata nelle proprie abitazioni. Tuttavia, queste aree stanno mostrando una nuova attrattività, specialmente nel periodo post-pandemia, quando è emerso un turismo orientato alla sostenibilità, all’enogastronomia e al contatto con la natura.
Il presidente di Unioncamere ha evidenziato che l’agricoltura gioca un ruolo fondamentale in questa rinascita. Le aree interne, con una tradizione agricola consolidata, possono diventare poli di sviluppo economico attraverso investimenti mirati e la promozione delle eccellenze locali. Tuttavia, ha riconosciuto la necessità di migliorare l’accessibilità di queste zone, spesso difficilmente raggiungibili, per renderle più appetibili ai visitatori.
Un altro tema centrale è stato quello del turismo. Prete ha spiegato che è necessario pensare a un nuovo modello di turismo, capace di attrarre anche i visitatori stranieri, tradizionalmente meno interessati alle aree interne italiane. Per farlo, è essenziale costruire un’offerta turistica all’altezza, accompagnata da una comunicazione efficace e in grado di promuovere le bellezze e le risorse di queste aree, trasformandole in mete ambite.
Unioncamere, insieme al Masaf, punta quindi a un rilancio integrato che combini agricoltura e turismo, due settori cardine per il futuro delle aree interne e per contrastare lo spopolamento.