Il segretario provinciale del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE, Salvatore Gagliani, invia una nota critica alla stampa
“Oggi abbiamo incontrato e siamo stati ascoltati dall’Illustre Onorevole Delmastro, rappresentando che alla Casa circondariale di Noto è forte la carenza organica a causa di irrisorie assegnazioni organiche, mentre la C.R. di Noto è tra i tre Penitenziari della provincia che ha la media anagrafica su circa 60 unità amministrate di P.P.ALTISSIMA, 49 sono oltre i 50 anni, con una anzianità oltre i 30 anni di servizio.”
“Mi lasciate passare una osservazione politica, fatta a quattro occhi – prosegue il segretario provinciale – è strano che in un governo di destra assegni compiti di rilievo, ovvero come la commissione di studi dei penitenziari italiani ma anche il compito di Vicario del Provveditore Regionale alla direttrice di Noto che è di sinistra, ma si sa la politica è strana e con questa azione se ne da conferma. Siamo in attesa dell’impegno preso pubblicamente, 10 assegnazioni di poliziotti a Gennaio 2025, al termine del Corso di allievi in atto.”
“A parere di questa Segreteria Provinciale che rappresento nel Penitenziario di Noto, occorrono 3 cose in maniera prioritaria:
– La tutela degli Agenti di Polizia Penitenziaria al centro dei processi di miglioramento della vita lavorativa, adeguando il carcere di Noto di strumenti che possano alleggerire le criticità che scaturiscono dal sovraffollamento cronico. Ciò è possibile dotando i posti di servizio di impianti di allarmi anti aggressione che consentirebbero celeri ed adeguati interventi a sostegno dell’incolumità dei poliziotti che rappresentiamo e che finalmente il Penitenziario sia destinato di fondi adeguati che permettano l’apertura automatizzata delle celle e dei cancelli di sbarramento, necessari per migliorare e alleggerire i carichi di lavoro della vita lavorativa degli ultra cinquantenni poliziotti di Noto;
– La dotazione organica di poliziotti;
– Per ultimo ma non meno importante nelle priorità, che si destinassero i fondi per riaprire il secondo piano delle lavorazioni, (SARTI e TESSITORI), si sarebbe fatto un passo avanti per rendere davvero migliore la vita alla Polizia Penitenziaria di Noto che avrebbe meno reclusi in sezione da gestire e questi almeno producono qualcosa di buono.
Infine, ma non meno importante, è che la C.R. di Noto dovrebbe avrebbe un Direttore che non abbia altri incarichi e venga in Istituto 1 volta a settimana, sarebbe davvero una catena di comando reale e non a distanza, realizzando un protocollo di intervento per eventi critici inesistente.”