L’ex storico esponente del PD di Siracusa Salvo Baio solleva il caso di una presunta gestione opaca del concorso pubblico, tra graduatorie contestate e decisioni anomale
Una vicenda che solleva interrogativi sulla trasparenza amministrativa e sull’integrità dei processi pubblici. Salvo Baio, storico esponente del PD di Siracusa, punta il dito contro il concorso per istruttori di vigilanza indetto dal Comune di Melilli, evidenziando a suo dire irregolarità nella gestione della selezione.
Tra i punti più criticati, il raddoppio dei posti messi a concorso, passati da 10 a 20 senza una delibera ufficiale pubblicata sul sito comunale, e la sorprendente decisione di dichiarare idonei 155 candidati che non avevano superato la prova orale. Una scelta, questa, che violerebbe l’articolo 7 del bando, secondo cui “è escluso dalla graduatoria il candidato che non conseguirà l’idoneità in entrambe le prove concorsuali”.
Una graduatoria contestata
La graduatoria del 22 novembre scorso, approvata dalla commissione concorsuale, includeva 198 candidati. Successivamente, il presidente del seggio concorsuale e il Rup (responsabile unico del procedimento) hanno emesso un avviso pubblico, non datato, con cui si dichiarava idonei tutti i partecipanti alla prova orale, indipendentemente dal punteggio. Baio definisce questa mossa “una bestialità giuridica” sia per il conflitto con il bando sia per l’incompetenza degli organi coinvolti nel prendere tale decisione.
L’intervento del segretario comunale
Dopo le denunce di Marina De Michele prima e dello stesso Baio poi, il segretario comunale ha riesaminato il concorso, formulando una nuova graduatoria che esclude 155 candidati privi di idoneità. Tuttavia, restano ombre su tre candidati già assunti tramite scorrimento al comune di Francofonte, inizialmente non idonei, ma successivamente “salvati” grazie a una rettifica dei punteggi, considerata da molti come un’operazione discutibile.
Baio si chiede se il sindaco Giuseppe Carta fosse a conoscenza delle anomalie o se tutto sia avvenuto a sua insaputa e conclude il suo intervento con un appello alla trasparenza: “È essenziale che tutte le verifiche e i riscontri siano resi pubblici per ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.