Truffa da 60 milioni di euro con false fideiussioni. Indagini e perquisizioni anche a Siracusa
Un’operazione di portata nazionale ha coinvolto anche Siracusa nell’ambito di un’inchiesta sulle false polizze assicurative che ha portato la Procura di Perugia a chiedere il rinvio a giudizio per 11 persone.
Secondo quanto emerso, gli indagati avrebbero organizzato una complessa truffa da oltre 60 milioni di euro, costruendo e commercializzando circa 200 polizze fideiussorie false, intestate a note compagnie nazionali ed estere. Tra le sedi operative individuate dagli investigatori figurano proprio Siracusa e San Benedetto del Tronto, veri e propri centri di produzione delle documentazioni fasulle.
La frode, svelata dal reparto antifrode delle dogane di Perugia e dai Carabinieri, consisteva nel presentare le polizze false agli uffici pubblici per ottenere autorizzazioni e agevolazioni nel settore edilizio, energetico e nelle gare pubbliche, inclusi interventi di ricostruzione post-sisma 2016.
L’indagine è partita proprio da una falsa polizza presentata all’Ufficio delle Dogane di Perugia, portando a una rete di controlli e perquisizioni in tutta Italia, con sequestri di documenti e dispositivi elettronici, cruciali per ricostruire la rete criminale.
La collaborazione tra la Procura di Siracusa e quella di Perugia è stata determinante, grazie al lavoro del Nucleo Investigativo Telematico siracusano, che ha analizzato i dati sequestrati e fornito elementi chiave per completare il quadro accusatorio.
Tra le tecniche utilizzate dalla presunta associazione a delinquere c’era anche la creazione di falsi dispositivi di firma digitale a nome di notai ignari e la modifica di proposte di polizze legittime ricevute dalle compagnie, per ingannare clienti e pubbliche amministrazioni.
A conclusione delle indagini, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone, con la possibilità di patteggiamenti per alcuni degli indagati.