L’esperto in chirurgia plastica illustra i segnali d’allarme degli epiteliomi e del melanoma, le opzioni terapeutiche più efficaci e l’importanza della prevenzione
La pelle è il nostro primo scudo contro le aggressioni esterne, ma può essere colpita da patologie serie come i tumori cutanei. per approfondire il tema, abbiamo intervistato il dr. Giovanni D’agosta, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, che ci ha illustrato i principali aspetti della prevenzione, diagnosi e trattamento di queste patologie.
Tumori cutanei: epiteliomi e melanoma
Quali sono i principali tumori della pelle?
Dr Giovanni D’agosta: “I tumori cutanei si suddividono in due macro-categorie: epiteliomi e melanoma maligno. Gli epiteliomi comprendono: il carcinoma basocellulare (cbc), il tumore cutaneo più comune, che rappresenta circa il 75-80% dei casi di tumori non melanoma. ha un comportamento generalmente indolente, ma può crescere localmente se non trattato tempestivamente; il carcinoma spinocellulare (csc), che rappresenta il 20-25% dei casi di tumori non melanoma. è più aggressivo rispetto al cbc e presenta una maggiore tendenza a metastatizzarsi, anche se rimane relativamente bassa rispetto ad altri tipi di cancro; il melanoma, invece, deriva dai melanociti, le cellule produttrici di melanina. sebbene sia meno frequente (circa 1 caso su 36 negli stati uniti), è responsabile del 75% delle morti legate ai tumori cutanei. se non diagnosticato precocemente, può diffondersi rapidamente ad altri organi.”
Cause e fattori di rischio
Quali sono le principali cause che favoriscono lo sviluppo di questi tumori?
Dr Giovanni D’agosta: “I principali fattori di rischio sono: esposizione ai raggi uv: secondo la società europea di dermatologia oncologica (esdo), oltre il 90% dei carcinomi non melanoma è correlato all’esposizione solare cumulativa.
Fototipo chiaro: individui con pelle chiara, capelli biondi o rossi e occhi chiari hanno un rischio aumentato di sviluppare tumori cutanei; presenza di numerosi nevi o nevi atipici: persone con più di 50 nevi sul corpo o con nevi atipici presentano un rischio elevato di melanoma; storia familiare di tumori cutanei: un precedente familiare aumenta il rischio, soprattutto per il melanoma.
Immunodepressione o malattie del sistema immunitario: pazienti immunocompromessi, come quelli sottoposti a trapianto d’organo, hanno un rischio dieci volte superiore di sviluppare carcinoma spinocellulare.”
Segnali di allarme: quando preoccuparsi e come riconoscere un tumore della pelle?
Dr Giovanni D’agosta: “È fondamentale monitorare la pelle con regolarità. ecco alcuni segnali a cui prestare attenzione: lesioni persistenti che non guariscono; ulcere o croste insolite; noduli trasparenti o rosso-scarlatti.
Per quanto riguarda il melanoma, utilizziamo la regola abcde:
a – asimmetria: forma irregolare.
b – bordo: contorni frastagliati.
c – colore: variazioni cromatiche.
d – diametro: superiore a 6 mm.
e – evoluzione: cambiamenti in forma, dimensione o colore.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista journal of the american academy of dermatology, il 50% dei melanomi viene scoperto grazie alla segnalazione del paziente stesso. pertanto, l’autovigilanza è essenziale.”
Quali sono le opzioni terapeutiche disponibili?
Dr Giovanni D’agosta: “Il trattamento dipende dal tipo di tumore:
Epiteliomi: la rimozione chirurgica completa è il metodo standard. Nelle lesioni localizzate in aree critiche, come il viso, può essere impiegata la chirurgia di mohs, che garantisce un tasso di guarigione superiore al 99% nei carcinomi basocellulari.
Melanoma: nei casi iniziali, si procede con l’asportazione chirurgica. per forme avanzate, vengono utilizzate terapie sistemiche come immunoterapia (ad esempio, inibitori dei punti di controllo immune come pembrolizumab) o terapie mirate (come vemurafenib per mutazioni braf). Queste terapie hanno migliorato significativamente la sopravvivenza nei pazienti con melanoma Metastatico, portando il tasso di sopravvivenza a 5 anni a quasi il 50% nei casi avanzati.”
Chirurgia ricostruttiva dopo la rimozione di un tumore
Come avviene la ricostruzione dopo la rimozione di un tumore?
Dr Giovanni D’agosta: “l’obiettivo è garantire la funzionalità e un buon risultato estetico. a seconda delle dimensioni della lesione:
Sutura diretta per piccole rimozioni.
Flap cutanei o innesti di cute per coprire aree più ampie.
Tecniche microchirurgiche nei casi più complessi, dove tessuti sani vengono trasferiti da altre parti del corpo per ripristinare l’aspetto e la funzionalità del sito interessato.
In particolare, la chirurgia di mohs, combinata con tecniche ricostruttive immediate, permette di ottenere ottimi risultati sia in termini di cura che di estetica.”
Prevenzione: come proteggere la pelle
Quali sono i migliori metodi di prevenzione?
Dr Giovanni D’agosta: “La prevenzione è fondamentale:
Usare protezione solare (spf 30+): secondo la skin cancer foundation, l’uso regolare di crema solare riduce il rischio di carcinoma basocellulare e spinocellulare di circa il 30-50%.
evitare l’esposizione diretta durante le ore più calde (dalle 10:00 alle 16:00); indossare cappelli e occhiali da sole; effettuare controlli dermatologici periodici: il screening precoce può ridurre il tasso di mortalità per melanoma del 50%; monitorare i nei con autoesami regolari.”
Messaggio dell’esperto
Qual è il suo messaggio principale ai lettori?
Dr Giovanni D’agosta: “La prevenzione e la diagnosi precoce sono la chiave per ridurre il rischio di tumori cutanei. secondo la world health organization (who), fino al 90% dei tumori cutanei è prevenibile tramite comportamenti adeguati. se individuati in tempo, i tumori della pelle possono essere trattati con successo. non trascurate la vostra salute, fate controlli regolari e proteggete la vostra pelle ogni giorno.”