Dispute per pascoli sconfinanti alla base del delitto: indagini lampo della Squadra Mobile di Siracusa portano al fermo di Salvatore Tinnirello
Avrebbe meritato di morire perchè provava a “sconfinare” nel terreno che non erano di sua proprietà. La polizia ha fermato un uomo, Salvatore Tinnirello, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio de pastore Giuseppe Pollara, freddato la notte dell’8 maggio lungo la strada provinciale per Scordia.
L’attività d’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Siracusa e dal Commissariato di Lentini, coordinati dalla Procura di Siracusa, iniziata immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Pollara, ucciso condiversi colpi d’arma da fuoco all’addome e lasciato esanime in aperta campagna, ha consentito di ricostruire gli ultimi istanti di vita della vittima, nonché le singole fasi dell’omicidio, grazie all’analisi delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza presenti sui luoghi di interesse, alle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti e all’attività tecnica, che hanno portato all’individuazione dell’autovettura a bordo della quale si trovava l’autore dell’omicidio. E l’auto è risultata in usi esclusivo a Tinnirello, ex poliziotto in pensione e titolare di alcuni appezzamenti di terreno ubicati nella zona in cui è avvenuto l’omicidio.
La rabbia dell’ex agente sarebbe maturata all’esito di numerosi screzi intercorsi con la vittima per ragioni riguardanti i continui sconfinamenti, all’interno dei terreni di sua proprietà, del gregge portato al pascolo da Pollara. Dopo le formalità di rito, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Siracusa, in attesa della convalida.