Aggiornato al 21/10/2025 - 12:50
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Nuove imprese a Siracusa: terza in Italia per crescita. Ragusa prima assoluta

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Dati positivi per l’economia siciliana nel terzo trimestre 2025, con un tasso di crescita (+0,45%) doppio rispetto alla media nazionale (+0,29%). I dati Unioncamere premiano le province dell’isola, ma brutte notizie arrivano dalla tassazione

L’economia siracusana accelera e si piazza sul podio nazionale. Siracusa è la terza provincia in Italia per tasso di crescita imprenditoriale nel terzo trimestre 2025. Un risultato per certi versi inaspettato, certificato dai dati di Unioncamere (Movimprese), che evidenzia una buona vitalità economica per il nostro territorio.

Un dato ancora più significativo se letto nel contesto della Sicilia sud-orientale: a trainare la crescita non è solo Siracusa, ma l’intera area, con la vicina Ragusa che conquista il primo posto assoluto in Italia, superando Roma e Milano con un tasso di crescita record dello 0,67%. Nella top 5 nazionale, dopo Ragusa e Roma, si piazza Siracusa, seguita da Milano e Palermo.

Il dato di Ragusa è la punta di diamante di un boom che coinvolge quasi tutta l’isola. La Sicilia, nel periodo luglio-settembre, ha registrato un tasso di crescita del +0,45%, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,21%) e ben oltre la media italiana ferma allo 0,29%. In termini assoluti, si sono iscritte 5.211 nuove aziende a fronte di 3.101 cancellazioni, con un saldo attivo di +2.110 imprese.

Ottimi risultati anche per le altre province: Palermo è quinta (539 nuove attività), Catania è undicesima e Messina ventunesima. L’unica a rimanere indietro è Enna, al 62° posto.

Soddisfazione è stata espressa sui social dal Presidente della Regione, Renato Schifani: “Ancora una volta un soggetto terzo, Unioncamere, certifica i robusti segnali di crescita economica e sviluppo in Sicilia, con il saldo delle imprese positivo e superiore alla media nazionale. Ottimo il dato di Ragusa, che si colloca prima nella classifica delle nuove imprese”.

Il rovescio della medaglia da CNA Sicilia: “in Sicilia le PMI pagano più tasse, Agrigento maglia nera d’Italia

 In Sicilia le Piccole e Medie Imprese pagano più tributi rispetto alla media nazionale, mentre Agrigento è la città maglia nera, ovvero quella in cui le PMI pagano di più in assoluto in Italia. È quanto emerge dal Rapporto “Comune che vai fisco che trovi”, elaborato dall’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese del Dipartimento politiche fiscali e societarie di Cna, e presentato stamani a Palermo da Cna Sicilia, presso la Sala Mattarella del Palazzo dei Normanni.

I dati nazionali e regionali a confronto

Il Rapporto, giunto alla settima edizione, analizza il “Total Tax Rate” (l’incidenza di tutte le tasse e i contributi sul reddito d’impresa) e il “Tax Free Day” (il giorno dell’anno a partire dal quale si inizia a guadagnare per sé). Nel 2024 in Sicilia il Total Tax Rate è pari al 53,1%, al di sopra della media nazionale del 52,3%. Il Tax Free Day per le imprese dell’isola si colloca al 12 luglio. Ciò significa che le aziende siciliane hanno pagato in media lo 0.8% in più rispetto alle altre imprese italiane e utilizzato gli utili generati dall’1 gennaio al 12 luglio solo per pagare i tributi.

La classifica dei capoluoghi: Agrigento prima in Italia

Scendendo nel dettaglio dei capoluoghi, Agrigento detiene il primato italiano di tassazione più alta, con un Total Tax Rate del 57,4% e un Tax Free Day che slitta al 28 luglio. Uno scarto di 11,1 punti in più rispetto a Bolzano, il capoluogo con il più basso Total Tax Rate, pari al 46,3%.

Al di sopra della media nazionale anche Catania (54,9%, Tax Free Day 19 luglio), Messina (53,9%, Tax Free Day 15 luglio), Trapani (52,7%, Tax Free Day 11 luglio), Siracusa e Caltanissetta (52,4%, Tax Free Day 10 luglio). Sotto la media nazionale, invece, si posizionano Enna (50,9%, Tax Free Day 4 luglio), Palermo (51,7%, Tax Free Day 7 luglio) e Ragusa (51,9%, Tax Free Day 8 luglio).

“Come CNA – dichiara Giovanna Aiello, coordinatrice Ufficio fiscalità indiretta di Cna Nazionale – sosteniamo da tempo che la tassazione si colloca in un sistema iniquo. Un sistema che non contrasta efficacemente la concorrenza sleale degli evasori, non premia la fedeltà fiscale degli imprenditori onesti e non agevola le nuove imprese. Nonostante l’introduzione di obblighi complessi come la fatturazione elettronica, che espone le aziende a possibili errori e sanzioni, non si è riusciti a debellare l’evasione. È urgente trovare un equilibrio tra livello delle aliquote e tendenza all’elusione. Riconosciamo i passi avanti compiuti, ma molto resta da fare per un fisco più equo e sostenibile per le piccole imprese”.

“Per rilanciare la competitività delle nostre imprese – dichiarano Filippo Scivoli e Piero Giglione, presidente e segretario di Cna Sicilia – chiediamo di proseguire nella riduzione della tassazione sui redditi medio-bassi di imprese personali e lavoro autonomo, eliminando le disparità con i dipendenti. È fondamentale completare l’eliminazione dell’IRAP, introdurre una tassazione agevolata per chi reinveste, riformare il catasto e agevolare fiscalmente il passaggio generazionale. Chiediamo inoltre l’eliminazione degli oneri impropri, come il ‘reverse charge’, lo ‘split payment’ e la ritenuta dell’11% sui bonifici. Queste sono proposte fattibili per garantire maggiore equità e semplificare concretamente la vita delle aziende siciliane”.

“La Regione Siciliana – ha spiegato Alessandro Dagnino, assessore regionale all’Economia – ha recentemente ottenuto dal governo nazionale l’attuazione dello Statuto in materia finanziaria sotto il profilo della possibilità di introdurre agevolazioni fiscali. La fiscalità locale è particolarmente elevata. Sicuramente interverremo già nella prossima legge di stabilità dando anche ai Comuni la possibilità di aumentare la capacità di riscossione delle entrate fiscali proprie, in modo tale da consentire di ottenere il risultato di far pagare tutti i cittadini e poter così abbassare la pressione fiscale individuale”.

“E’ chiaro che dobbiamo anche intervenire sulla parte del personale, la decontribuzione – ha detto l’onorevole Dario Letterio Daidone, presidente della Commissione Bilancio dell’ARS – che potrebbe comportare una grossa spinta per l’avvio delle nuove imprese e per aiutare le imprese in difficoltà. In questo momento, dal punto di vista della programmazione comunitaria, abbiamo tante risorse. Possiamo fare tanto per il mondo artigiano, ci stiamo lavorando”.

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