L’associazione Alternativa Libera evidenzia come l’Autorizzazione Unica Ambientale non risolva i problemi di accesso all’impianto. PRG del 2007 inattuato nella zona
Il Centro Comunale Raccolta Rifiuti Urbani previsto in via Luciano Rinaldi, nella circoscrizione di Cassibile è un impianto che fin dalla sua nascita ha sollevato problemi, contestazioni e dubbi sulla correttezza della sua realizzazione.
A conferma di una scelta progettuale e costruttiva poco felice e di una problematica gestione dell’opera pubblica, è la presa d’atto che per un impianto progettato nel 2004 solo ora l’Amministrazione Comunale abbia ottenuto la necessaria autorizzazione agli scarichi, all’emissione in atmosfera, impatto acustico, utilizzo di fanghi, ovvero l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) che, seppure prevista in forma semplificata già dal 2012, è stata rilasciata dal Libero Consorzio dei Comuni di Siracusa nel mese di febbraio del 2025.
Purtroppo, Alternativa Libera Siracusa teme che la funzionalità del CCR Cassibile sia ancora lontana dall’essere conclamata, ritenendo non superate alcune criticità che potrebbero essere non sanabili in tempi brevi.
Senza ripercorrere puntualmente l’iter oramai più che ventennale della sua progettazione/costruzione/autorizzazione, si ritiene però importante focalizzarsi su un aspetto importante: la sua localizzazione in una piccola area posta alla fine della via Rinaldi.
Detta previsione progettuale è presente nel Piano Regolatore della città di Siracusa -facilmente consultabile nel sito web istituzionale del Comune- che individua la destinazione d’uso del lotto in questione classificandolo ‘G9 – area per la raccolta e trattamento dei rifiuti urbani‘.
Il Piano Regolatore approvato nel 2007, -un quarto di secolo fa!-, individuava, però, l’area all’interno di un sistema di viabilità di progetto PRG ben articolata e idonea all’esercizio di un CCR. Ma, in questo quarto di secolo, delle strade, delle rotatorie, degli svincoli stradali previsti dal PRG a servizio della circoscrizione Cassibile e del suo CCR, non c’è traccia.
L’Amministrazione Comunale non ha tenuto minimamente conto delle proprie previsioni progettuali del Piano Regolatore Generale ideate a suo tempo per il miglioramento della viabilità di quella parte della città. L’Amministrazione si è impegnata, invece, a realizzare ben altra viabilità costituita da invasive e poco utilizzate piste ciclabili e, buon ultimi, un ponte ciclo-pedonale a servizio di Ortigia e una strada che in ‘futuro’ collegherà la riva della Darsena con il centro storico.
In futuro, appunto.
Intanto, il PRG in vigore non è stato attuato e questo, al di là di una semplice costatazione che i cittadini della circoscrizione Cassibile siano considerati da questa Amministrazione meno importanti di quelli di Ortigia, nel caso in esame la circostanza è ancora più grave perché il funzionamento del CCR di Cassibile era, ed è, strettamente legato a una corretta viabilità che assorba e gestisca un gravoso incremento del traffico veicolare costituito sia dai mezzi della TEK.RA e sia dei cittadini che si recano al CCR a conferire i propri rifiuti.
Non è una banalità, o una preoccupazione ‘esagerata’ di Alternativa Libera Siracusa oppure di uno sparuto gruppo di cittadini ‘mai contenti di nulla’: la presenza di una viabilità idonea al funzionamento di un CCR è –chiaramente- prescritto dalla normativa vigente che ne disciplina la realizzazione di un nuovo impianto, ovvero il D.M. dell’8 agosto 2008 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (G.U. 28 aprile 2008, n. 99) intitolato “Disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto dall’articolo 183, comma 1, lettera cc) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modifiche.”
Il legislatore nazionale, infatti, nel prescrivere che i centri di raccolta siano allestiti e gestiti in conformità alle disposizioni di cui all’allegato I (Requisiti tecnico gestionali), dispone che:
1. Ubicazione del centro di raccolta
1.1. Il centro di raccolta deve essere localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l’accesso degli utenti.
1.2. Il sito prescelto deve avere viabilità adeguata per consentire l’accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento.
Link https://www.albonazionalegestoriambientali.it/Download/it/NormativaNazionale/018-DM_08.04.2008.pdf
Queste norme sono ancora valide, nonostante le modifiche ed alcune abrogazioni di parti del testo del Decreto Ministeriale avvenute nel corso degli anni, aggiornamenti legati alla complessa normativa sulla classificazione e gestone dei rifiuti sia a scala nazionale che europea.
Significativo è che l’aggiornamento del D.M. 8 aprile 2008 in corso di redazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (la fase della consultazione pubblica propedeutica all’aggiornamento si è conclusa a fine dicembre 2024) mantenga le disposizioni di cui ai punti 1.1 e 1.2, seppur raggruppati in un unico articolato.
Infatti, lo schema dell’aggiornamento del decreto ministeriale la cui emanazione è prevista nel corso del 2025, recita all’articolo 2:
a) il centro di raccolta è localizzato in aree servite dalla rete viaria di scorrimento urbano per facilitare l’accesso agli utenti nonché ai mezzi pesanti per il prelievo dei rifiuti finalizzato al trasporto verso gli impianti di recupero o smaltimento.
Evidente è, dunque, la continua attenzione del legislatore sulla problematica dell’efficienza della viabilità a servizio di un costruendo CCR. Attenzione, che come di seguito esporremo, difetta all’attuale Amministrazione Comunale.
A seguito della mancata realizzazione della viabilità prevista nel PRG, oggi l’unica via di accesso/uscita al CCR CASSIBILE è la via Rinaldi, ovvero una stretta strada utilizzata a servizio dei condomini lì realizzati, strada che non ha alcuno sbocco concludendosi davanti al cancello del CCR CASSIBILE.
È indiscutibile che l’attuale via Luciano Rinaldi non soddisfa i requisiti di legge per la funzionalità del CCR, non avendo le caratteristiche di ‘rete viaria di scorrimento urbano’.
E non deve trarre in errore la consultazione di GOOGLE MAPS, che stranamente riporta nelle proprie mappe una via Rinaldi che prosegue oltre il CCR e si collega con la rete viaria comunale: trattasi di un errore dell’Intelligenza Artificiale della piattaforma satellitare che mal interpreta una stradella di campagna.
Nella realtà il tratto asfaltato e percorribile si conclude innanzi al cancello del CCR. Via Rinaldi è una strada chiusa, senza alcuno sbocco e priva anche di una rotatoria terminale che sarebbe utile a consentire alle autovetture l’inversione di marcia per tornare indietro. La strada ha più le caratteristiche di una ‘strada privata’ che di una ‘viabilità di scorrimento’.
Anche l’accesso (e dunque l’uscita) all’impianto appare mal progettato (probabilmente perché condizionato dalle limitate dimensioni dell’area) e sembra non in linea con le prescrizioni dell’art.108 del Regolamento Edilizio del vigente Piano Regolatore di Siracusa che, ricordiamo, prevede che ‘il cancello sia arretrato per consentire la sosta di un autoveicolo’ (in questo caso, di un grosso veicolo della TEK.RA )’. Per vedere come un cancello debba essere realizzato basta osservare i due accessi alle aree condominiali degli edifici confinanti che hanno, -i privati-, rispettato il Regolamento Edilizio Comunale.
In altre parole, l’accesso attuale del CCR CASSIBILE che avverrebbe solo attraverso la strada senza sbocco di via Rinaldi è esattamente l’opposto di quanto prescritto dalla normativa, non possedendo né il collegamento a una ‘viabilità di scorrimento urbana ‘ e neppure una “viabilità adeguata per consentire l’accesso sia alle autovetture o piccoli mezzi degli utenti, sia ai mezzi pesanti per il conferimento agli impianti di recupero e/o smaltimento.”
Il mancato rispetto di quanto prescritto dal D.M. dell’8 agosto 2008 si ritiene renda, di fatto, la struttura del CCR CASSIBILE inidonea alla sua prevista funzionalità.
La mancata realizzazione della viabilità di PRG, nell’inficiare l’operatività dell’impianto, porterebbe a dire che ‘è stata costruita la solita Cattedrale nel deserto’: peccato che non siamo esattamente nel deserto. Anzi, al contrario.
Infatti, anche la scelta dell’area appare immediatamente contestabile e poco compatibile con la salute e la sicurezza dei cittadini, altre criticità da evitare secondo il già citato D.M. dell’8 agosto 2008, che al punto ‘2. Requisiti del centro di raccolta’ prescrive che:
2.1. Il centro di raccolta deve essere allestito nel rispetto di tutte le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, nonché di sicurezza sul lavoro.
L’impianto realizzato non è nel deserto, confina invece con edifici privati, abitati da numerose famiglie di cittadini giustamente preoccupati sia per la propria salute e sia, perché no, dall’inevitabile deprezzamento del valore immobiliare della proprietà.
Per quest’ultimo aspetto l’Amministrazione Comunale potrebbe sostenere che l’impianto è stato realizzato su un’area a tal fine destinata dal PRG e di conseguenza era noto fin dal 2007 (anno di approvazione del PRG) che lì si sarebbe stato realizzato un CCR e che, se erano contrari, i cittadini avrebbero potuto fare delle osservazioni e/o opposizioni avverse all’approvando PRG nel periodo della ‘pubblicazione’.
Ma anche in questo caso, la realtà è diversa. IL PRG prevedeva un sistema viario differente che sollevava la via Rinaldi dal traffico conseguenziale al CCR: le previsioni del piano erano corrette, qualsiasi ‘osservazione’ da parte dei cittadini sarebbero state considerate non congruenti.
Da sottolineare anche il fatto che le osservazioni e/o opposizioni sono state presentate dai cittadini siracusani nel lontano 2005, le previsioni del PRG sono del 2007, mentre il DM che regolamenta la realizzazione di un CCR è del 2008, dunque successivo all’approvazione del PRG, così come, lo esporremo in seguito, anche le altre leggi di settore.
Detta localizzazione di PRG andava abbondonata subito, perseverare nella realizzazione di un CCR è stato un palese errore. Per un quarto di secolo non si è voluto porre rimedio e ora lo si vuole imporre alla cittadinanza.
A ben vedere, inoltre, il CCR CASSIBILE non solo confina con lotti privati edificati, ma in alcuni casi addirittura vi si ‘appoggia’, anche in questo caso violando il proprio Regolamento Edilizio (e il Codice Civile) che prevede alla voce ‘distanze minime fra i fabbricati’ di lasciare una fascia di rispetto minima di 5 metri dal confine e, contemporaneamente, una distanza di almeno 10 metri dalle abitazioni esistenti. Anche in questo caso l’edificio condominiale del lotto confinante rispetta dette prescrizioni essendo stato virtuosamente costruito a 5 metri dal muro di confine, mentre una tettoia del CCR (a protezione di un deposito di rifiuti da proteggere dalle intemperie) è stata innalzata unilateralmente a muro comune, in palese violazione delle norme.
Al proprietario dell’Impianto -se fosse stato costruito da un privato-, i Vigili Urbani del Comune di Siracusa avrebbero contestato due infrazioni al Regolamento Edilizio (accesso non regolamentare e distanze minime non rispettate) e il Sindaco lo avrebbe sanzionato. Ma siccome è un’opera pubblica, si chiude un occhio e si sorride se qualcuno lo fa notare.
Magari per poi scoprire di aver realizzato un parcheggio lì dove il PRG non lo prevedeva. Oppure proporre un CCR (via Sturzo) su un’area S2 con destinazione d’uso ‘servizi urbani e di quartiere per gli insediamenti residenziali‘. Oppure -che male c’è?- un ponte pedonale non previsto dal Piano Regolatore vigente.
Fermo restando la grave e pregiudiziale inosservanza alla localizzazione dell’area secondo le disposizioni del DM 8 agosto 2008 e al di là delle infrazioni ‘regolamentari’, Alternativa Libera Siracusa, serenamente, si chiede se sia di buon senso insistere a realizzare un CCR così a ridosso di edifici privati.
Si può realmente credere che sia sufficiente un sottile filare di alberelli a risolvere la situazione?
Oltretutto una delle preoccupazioni maggiori legata alla vicinanza di un CCR in aree abitate è quella relativa a un possibile incendio provocato da un’azione delinquenziale, ipotesi che anche in questo caso non deve essere liquidata come ‘una provocazione politica’ o ‘un timore infondato’ da parte di Alternativa Libera Siracusa o ‘l’alibi di cittadini sempre contrari qualsiasi opera dell’Amministrazione’.
È un timore concreto che ha portato il Governo centrale a predisporre -non a caso all’interno della nuova legge sulla pubblica sicurezza- prima una norma di settore recante l’obbligo di redigere un «Piano di emergenza interna per gli impianti di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti» (art. 26 bis del Decreto Legge del 4 ottobre 2018, n. 118, convertito dalla legge 1° dicembre 2018, n.132) e, subito dopo, a emanare lo strumento attuativo attraverso la pubblicazione delle ‘Linee Guida per la predisposizione del PIANO DI EMERGENZA ESTERNA E PER LA RELATIVA INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti’, pubblicate nella G.U. del 7 ottobre 2021, Serie Generale n.240.
Significativo è leggere nelle premesse di dette ‘Linee Guida’ la motivazione che ha indotto il Governo e il Dipartimento della protezione civile a redigere dette norme: “in seguito ai numerosi incendi che hanno interessato diversi impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti, con conseguenti ripercussioni sulla gestione dell’intero sistema locale di protezione civile, sono state predisposte le presenti Linee Guida relativa alla pianificazione di emergenza esterna ed alla relativa informazione alla popolazione”.
Quello degli incendi dolosi dei centri di raccolta de rifiuti è un problema che non può essere sottovalutato: se è irragionevole nel 2025 proporre dei CCR in aree densamente abitate, è da irresponsabili voler aprire il CCR di via Luciano Rinaldi di Cassibile con depositi di rifiuti posti a cinque metri da un condominio abitato.
Un CCR oltretutto privo anche di vie di fuga, dove i mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco potrebbero avere difficoltà ad arrivare e operare: facile immaginare che nella confusione dell’avvenimento possano esserci automobili in fiamme o abbandonate che blocchino la strada che, ricordiamo, ha una larghezza inferiore a dieci metri e dove parcheggiano abitualmente numerose autovetture.
E tal proposito non ci si può esimersi da porre un’ultima domanda: non è che dopo l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) rilasciata a febbraio dal Libero Consorzio Comunale, il CCR di Cassibile sia privo di un’altra documentazione?
Ricordiamo, infatti, che le citate Linee Guida per la predisposizione del “PIANO DI EMERGENZA ESTERNA E PER LA RELATIVA INFORMAZIONE DELLA POPOLAZIONE per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti” prevedono a pag. 19 l’aggiornamento del Piano di Protezione Civile Comunale con il modello d’intervento per la mitigazione del rischio e la salvaguardia della salute pubblica, da predisporre a seguito dell’avvio delle attività di un nuovo impianto di stoccaggio rifiuti.
Nel caso della paventata imminente apertura del CCR CASSIBILE, l’aggiornamento della pianificazione di protezione civile della città di Siracusa è stato predisposto?
Sicuri che le nostre osservazioni verranno colte da tutti i portatori di interesse ribadiamo la necessità di coinvolgere primi tra tutti i residenti. Il comune indica pubbliche assemblee e si decida dove creare strutture impattanti.