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Criminalità, l’Antiracket: “Segnali inquietanti, ma nessuno denuncia”

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[vc_row][vc_column][vc_text_separator title=”di Damiano Chiaramonte”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_video link=”https://youtu.be/DhY_Idh6jU8″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]L’ombra del racket è tornata a incombere su Siracusa.

Il 14 giugno scorso una bomba carta è stata fatta esplodere davanti ad una tabaccheria in via Piave, nel cuore della Borgata Santa Lucia, controllato dall’omonimo clan. (Leggi Attentato via Piave, la solidarietà della Cgil)

A distanza di una settimana, nella notte tra il 20 ed il 21 giugno, un incendio doloso ha distrutto la nota salumeria dei Fratelli Burgio, al mercato di Ortigia.

«La migliore risposta al racket delle estorsioni è mettersi subito nelle mani delle istituzioni», avverte Alessandro Cassarino, tra i fondatori dell’associazione antiracket di Siracusa e titolare della tabaccheria presa di mira dai criminali.

«Purtroppo la realtà è che a Siracusa le denunce sono sempre poche. Nessuno denuncia», sono le parole di Paolo Caligiore, coordinatore provinciale delle associazioni della Federazione Antiracket Italiana[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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