Il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente aderisce alla rete “No Degrado e Mala Movida”, presenta un progetto di co-housing civico e avvia un dialogo con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO
Il Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente ha comunicato l’avvio di una nuova fase strategica, con iniziative orientate al tema della qualità della vita nei centri storici. Come si legge in una nota, il Comitato ha formalizzato la propria adesione al Coordinamento Nazionale “No Degrado e Mala Movida”, una rete civica attiva a livello nazionale che riunisce comitati di residenti provenienti da grandi città e piccoli centri.
L’adesione al Coordinamento, secondo quanto riportato, consentirà al Comitato di Ortigia di partecipare a campagne condivise, mettere a sistema esperienze legali e dati e rafforzare il dialogo con le istituzioni, con l’obiettivo dichiarato di affrontare fenomeni legati al degrado urbano e alla cosiddetta “mala movida” nei centri storici.
Sempre nella stessa nota si rende noto che il Comitato ha recentemente presentato la propria candidatura al premio europeo IF Social Prize con il progetto dal titolo “Vivere Ortigia – Co-housing civico per un centro storico sostenibile“. Il progetto propone un modello di abitare condiviso, orientato alla coesistenza tra residenti stabili, giovani e fasce fragili, prevedendo la presenza di servizi di prossimità e forme di valorizzazione del patrimonio storico. Secondo quanto indicato, si tratta di un’iniziativa pensata per essere replicabile in altri contesti urbani analoghi.
Un ulteriore elemento segnalato riguarda l’avvio di un’interlocuzione con la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, con l’obiettivo di contribuire ai processi di tutela e gestione dei siti riconosciuti come patrimonio mondiale, portando l’attenzione sulle condizioni di vita dei residenti nei centri storici. L’iniziativa si inserisce nel quadro della Carta di Sostenibilità Urbana, presentata dal Comitato nell’ottobre 2024.
Il Comitato, si legge infine, intende portare avanti un’attività basata su tre direttrici: la costruzione di reti, la progettazione civica e una relazione costante con le istituzioni, al fine di contribuire all’elaborazione di politiche pubbliche sui temi della vivibilità urbana e dell’overtourism.
