Il presidente di Noi Albergatori Siracusa replica alle dichiarazioni di Roberto Alosi sul turismo, evidenziando i numeri positivi del settore e criticando la gestione comunale delle problematiche cittadine
Siracusa continua a crescere come destinazione turistica, con un aumento costante delle presenze registrato negli ultimi anni. Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori Siracusa, interviene sul tema con alcune riflessioni, rispondendo alle recenti dichiarazioni del segretario generale della CGIL Siracusa, Roberto Aloisi, e sottolineando la necessità di un confronto costruttivo.
Secondo Rosano, «soltanto svagati osservatori reggerebbero l’ipotesi che il turismo possa sostituire il valore produttivo dell’industria», evidenziando che il comparto industriale ha generato migliaia di posti di lavoro, pur avendo avuto un impatto ambientale significativo. Tuttavia, afferma che il turismo a Siracusa starebbe vivendo «un momento dinamico, di grande sviluppo nella sua complessità», con numeri in forte crescita: dalle 680.150 presenze del 2015 si è passati a 1.212.678 nel 2024, con un aumento del 19,9% rispetto al 2023.
Un altro tema centrale è la gestione delle problematiche cittadine. Rosano sostiene che gli albergatori abbiano «sempre avversato l’amministrazione comunale per le fallaci soluzioni ai mali endemici della città» come viabilità, parcheggi e decoro urbano, ottenendo pochi risultati concreti.
Infine, rispondendo alle critiche sul peso economico del settore turistico, il presidente di Noi Albergatori contesta la stima che attribuirebbe al turismo siracusano un’incidenza dell’8% sul PIL locale, affermando che «secondo i dati forniti da Banca d’Italia il settore turistico italiano genera il 13% del PIL, considerato anche l’indotto».
Rosano conclude ribadendo l’impegno degli albergatori siracusani per una crescita turistica sostenibile, destagionalizzata e capace di creare occupazione, dichiarando: «Per il bene che vogliamo alla nostra città, continueremo a confrontarci, in maniera leale e democratica, con i decisori pubblici».