Aggiornato al 29/05/2025 - 17:21
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Viale Tica, lavori “Arlecchino”, Cavallaro chiede atti: “più cura all’immagine o alla sostanza?”

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Il consigliere comunale solleva dubbi sulla qualità della ripavimentazione: “Porosità, buchi, rattoppi e strisce pedonali mancanti”. Interrogazione all’Amministrazione e critiche anche per Via Tisia, parcheggio Damone e Piazza Euripide

Il consigliere comunale Paolo Cavallaro torna a puntare i riflettori sulla qualità dei lavori pubblici a Siracusa, presentando oggi una richiesta di accesso agli atti e una contestuale interrogazione riguardante la recente ripavimentazione parziale, definita “stile arlecchino”, di Viale Tica. L’iniziativa mira a ottenere chiarezza sulla gestione e l’esecuzione degli interventi.

Lavori in Viale Tica: Dubbi su Qualità e Metodologie

Nella sua istanza, Cavallaro richiede una descrizione analitica dei lavori effettuati e il relativo verbale di collaudo o documento equipollente. Il consigliere interroga l’Amministrazione per sapere se sia stata verificata l’esecuzione a regola d’arte e, in caso negativo, se si intenda contestare eventuali vizi alla ditta esecutrice.

“Dall’ispezione rapida dei luoghi, che ho fotografato,” dichiara Paolo Cavallaro, “ho notato porosità, buchi e rattoppi, che mal si conciliano con un’esecuzione a regola d’arte.” Tra le domande poste:

  • Quanti centimetri di asfalto sono stati effettivamente apposti per la ripavimentazione di Viale Tica e, più in generale, nelle strade cittadine negli ultimi anni?
  • Per quali ragioni non sono state nuovamente realizzate le strisce pedonali sulla nuova pavimentazione di Viale Tica, lasciando visibili solo quelle preesistenti nei tratti laterali non riasfaltati?

Una Critica Estesa: “Si Cura Più l’Immagine che la Sostanza?”

Il consigliere Cavallaro esprime un profondo dissenso rispetto al modus operandi nella gestione delle opere pubbliche: “Mi dissocio da questo modo di spendere i denari pubblici, da questo modo di eseguire le opere con superficialità.” Un approccio che, secondo Cavallaro, sarebbe stato utilizzato anche per altri discussi interventi in città: “la ‘rigenerazione’ dell’allagata Via Tisia, l’ ‘abusivo’ parcheggio di Via Damone (sulla cui riapertura non abbiamo ancora alcuna notizia), della ‘rigenerata’ Piazza Euripide, anch’essa costantemente allagata in occasione di ogni pioggia.”

L’intervento di Cavallaro si conclude con interrogativi polemici sulla strategia dell’amministrazione: “Non è che si curi più l’immagine che la sostanza? Non è che si preferisca mettere la polvere sotto il tappeto piuttosto che risolvere in modo duraturo i problemi della città?”

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