Occhio attento ai consumi e agli aumenti
Rallenta la corsa dell’inflazione in Sicilia. Secondo i dati definitivi di luglio 2025 pubblicati oggi dall’Istat, l’aumento dei prezzi su base annua nella nostra regione si attesta al +1,4% , in leggero calo rispetto al +1,5% di giugno. Il dato siciliano, in linea con quello della vicina Catania (+1,4%) , è inferiore sia alla media del Sud Italia (+1,9%) sia al dato nazionale, che rimane stabile al +1,7%.
Preoccupa il “Carrello della spesa”
Se il dato generale offre un cauto ottimismo, a pesare sulle tasche dei siracusani e di tutti gli italiani è il cosiddetto “carrello della spesa”. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona mostrano infatti una netta accelerazione a livello nazionale, passando dal +2,8% di giugno al +3,2% di luglio.
A spingere questa crescita sono soprattutto i prodotti alimentari non lavorati, come frutta e verdura, che vedono un’impennata del +5,1% , e gli alimentari lavorati, in aumento del +2,8%.
Dinamiche nazionali: energia in calo, trasporti in salita
A livello nazionale, la stabilità dell’inflazione all’1,7% è il risultato di andamenti opposti. Da un lato, si accentua il calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (benzina, gasolio, mercato libero dell’energia), che registrano un -5,2%. Dall’altro lato, si registrano nuove tensioni sui prezzi dei servizi relativi ai trasporti, che accelerano la loro crescita al +3,3% , e dei servizi vari (+2,2%).
L’inflazione di fondo, che esclude i beni più volatili come energetici e alimentari freschi, resta invariata al +2,0%, indicando una persistenza delle pressioni sui prezzi nel sistema economico. Per le famiglie di operai e impiegati, l’indice FOI, utilizzato per l’adeguamento dei canoni d’affitto, segna un +1,5% annuo.
Il prossimo appuntamento con i dati Istat sui prezzi al consumo è fissato per il 29 agosto 2025.