Aggiornato al 08/10/2025 - 13:43
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Sanità, Confindustria Sicilia dichiara lo stato di agitazione: “Rette ferme al 2004, sistema a rischio”

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Il Comparto Sociosanitario protesta contro la Regione per il mancato adeguamento delle rette di degenza. Il presidente Ruggeri: “Costi del personale aumentati dell’11%, non possiamo più garantire un servizio dignitoso”

È stato di agitazione per il comparto sociosanitario siciliano. A deliberarlo è stata l’Assemblea del Comparto Sociosanitario di Confindustria Sicilia, che ha espresso “profonda preoccupazione per la decisione della Regione Siciliana di riconoscere le rette di degenza soltanto fino al 5%”.

Secondo le aziende, che in Sicilia gestiscono numerose strutture come le RSA, la misura rende “insostenibile la gestione dei servizi sociosanitari, poiché non garantisce la copertura dei costi minimi di esercizio”.

Ruggeri: “Rette ferme da oltre vent’anni”

Il cuore del problema risiede nel mancato adeguamento delle tariffe, bloccate da due decenni a fronte di un’impennata dei costi. “Non è più possibile garantire un servizio dignitoso e continuativo ai cittadini più fragili con rette ferme da oltre vent’anni”, ha dichiarato il presidente del Comparto Sociosanitario di Confindustria Sicilia, Francesco Ruggeri. “Le nostre aziende stanno sostenendo costi in continuo aumento, tra cui quelli del personale, che con i rinnovi contrattuali hanno registrato incrementi dell’11%”.

Le rette di degenza per le RSA, infatti, “risultano immutate dal 2004 e, nel 2007, hanno addirittura subito una decurtazione del 5% in seguito al piano di rientro regionale”.

Appello a Schifani e Faraoni

Pur dichiarando lo stato di agitazione, l’Assemblea ha ribadito “piena fiducia nella sensibilità del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e nella competenza dell’Assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni”.

La speranza, concludono, è che “si possa giungere in tempi rapidi a una soluzione condivisa e sostenibile, capace di salvaguardare il futuro delle strutture e il diritto all’assistenza dei cittadini”

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