Sarà presentato il prossimo 25 maggio, il nuovo rapporto di Legambiente Comunità Rinnovabili, che dal 2006 monitora l’andamento dello sviluppo delle fonti rinnovabili nei Comuni italiani, e da due anni anche la diffusione delle nuove forme energetiche, legate all’autoconsumo e all’autoproduzione.
L’evento, che vedrà la partecipazione di tante storie diverse ma anche di stakeholders importanti, si svolgerà online dalle 10 alle 13 e potrà essere seguito in diretta sulle pagine Facebook di Comuni Rinnovabili, Legambiente, La Nuova Ecologia, e sui canali YouTube.
Il rapporto seguirà da vicino, anche attraverso nuovi strumenti, l’evolversi delle comunità energetiche rinnovabili, che stanno rapidamente prendendo piede in numerosi territori, rappresentando una delle chiavi di volta nella sfida alla transizione ecologica, e, più in generale, nel processo di decarbonizzazione del settore energetico.
Una vetrina nazionale importante che vede Ferla, in provincia di Siracusa, come unico comune siciliano invitato a condividere la sua esperienza che nasce grazie ad una felice collaborazione con l’Università di Catania e il progetto diretto dalla professoressa Marisa Meli, coadiuvata dall’avvocata Milena Pafumi e dal dottor Enrico Giarmanà in seno al progetto Trepesl, Transizione energetica e nuovi modelli di partecipazione e sviluppo locale e con la collaborazione dell’assessore comunale alle politiche energetiche, Rita Lo Monaco.
“La costituzione della comunità energetica – ha spiegato il sindaco di Ferla, Michelangelo Giansiracusa – si iscrive in un percorso iniziato nel 2015, attraverso tutta una serie di attività legate sia al riefficientamento energetico e alla rigenerazione urbana in termini di efficenza energetica del patrimonio comunale, sia alle politiche energetiche in senso generale, attraverso la realizzazione di sette impianti fotovoltaici.”
Il Comune di Ferla, insieme ai suoi cittadini, ha costituito nel mese di marzo la prima comunità energetica, ovvero un insieme di persone che condividono energia rinnovabile e pulita, in uno scambio tra pari. Le comunità energetiche rappresentano un modello innovativo per la produzione, la distribuzione e il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo modello, incentivato economicamente dall’unione Europea, fonda i suoi valori sulla lotta allo spreco energetico, sulla condivisione del bene e sulla creazione di un mercato dell’energia equo e sostenibile, basato sull’economia circolare, che promuova l’innovazione tecnologica e porti al contempo benefici ambientali, sociali, sanitari ed economici.
“Una parte degli incentivi – spiega Giansiracusa – servirà a remunerare gli investimenti di altri cittadini che vorranno essere non soltanto consumatori ma anche produttori di energia, un’altra verrà utilizzata per garantire degli sconti in bolletta, mentre il resto sarà reinvestito all’interno della stessa comunità per ampliare la capacità energetica con altri impianti o con sistemi d’accumulo”.
Ferla, ancora una volta, si dimostra un modello di buone pratiche (rifiuti, sostenibilità, turismo diffuso, politiche energetiche, edilizia scolastica, integrazione sociale) e ricorda a tutti che un futuro sostenibile e solidale è possibile, basta volerlo.
“L’elemento importante – ha detto il sindaco Giansiracusa – è che il concetto di prossimità diventa realtà di scambio tra produttore e consumatore a metro zero. Non più semplice immissione di energia nella rete globale in cambio di un incentivo, ma la possibilità di produrre energia e di farla utilizzare dal vicino di casa con risparmi di gestione immensi”. “Ma soprattutto, l’aspetto più rivoluzionario e per me fondamentale nella logica etica delle comunità energetica, per come abbiamo deciso di impostarla – ha concluso il Sindaco – è il concetto di no profit, ovvero il fatto che in questo scambio non si realizza mai un profitto”.