Il Sindaco Carbè, il Presidente Giuliano e la capogruppo Amenta rispondono alle accuse del gruppo “Liberamente Insieme” sulla tentata decadenza dei consiglieri
Non si placa lo scontro politico a Buscemi dopo l’ultimo, infuocato Consiglio Comunale. Il gruppo di Maggioranza “Buscemi Riparte” replica duramente alle accuse di “indecoroso teatrino politico” mosse dal gruppo di opposizione “Liberamente Insieme per Buscemi” (composto da Rossella La Pira, Giada Linzitto e Michele Giansiracusa) riguardo alla discussione sulla decadenza di alcuni consiglieri di minoranza per presunte assenze.
Il primo a rispondere è il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Giuliano: “Spiace rilevare come l’opposizione, ancora una volta, abbia preferito utilizzare canali diversi da quelli della normale dialettica in Consiglio Comunale per illustrare le proprie ragioni”. Giuliano contesta la narrazione dell’opposizione, affermando che in aula si sarebbero limitati ad “anelare atti di clemenza”, e ribadisce: “È chiaro, e questo forse sfugge ai consiglieri di minoranza, che una decisione sulla decadenza o meno degli stessi spetti esclusivamente al Consiglio Comunale.”
Anche la capogruppo di maggioranza, Rosa Amenta, interviene per respingere categoricamente le accuse di discriminazione di genere (sollevate dalla consigliera Linzitto riguardo la giustificazione di un’assenza per raggiungere il marito fuori sede): “Respingo, con forza, le considerazioni circa discriminazioni di genere che sarebbero state perpetrate nei miei confronti”. Amenta rivendica anzi l’impegno dell’amministrazione su questi temi: “Proprio grazie al nostro operato amministrativo a Buscemi per la prima volta sono state organizzate conferenze sulla violenza di genere; inoltre soltanto lo scorso anno, grazie alla volontà delle donne dell’amministrazione Carbè è stata installata una panchina rossa”.
Infine, è il Sindaco Michele Carbè a fornire la lettura politica della maggioranza, negando qualsiasi “dietrofront” (l’opposizione aveva parlato di marcia indietro sul voto di decadenza per timore di un ricorso al TAR): “In Consiglio Comunale non c’è stato nessun dietro front, piuttosto si è voluto far luce su un fatto più unico che raro: si preferisce lasciare le poltrone vuote in Consiglio Comunale invece di far spazio ad altri che, presenziando, potrebbero dare un apporto serio e costante all’organo collegiale comunale”.
Secondo il Sindaco, l’intento non era far decadere la minoranza, ma “mettere a nudo il fatto che per alcuni o meglio per quello che resta dei nostri avversari qualcuno da sempre vale più di altri; impedendo, in questo modo, agli stessi ex sodali di accedere al Consiglio Comunale al posto di coloro che, in absentia, pretendono di gestire la cosa pubblica”. Carbè respinge quindi l’accusa di “teatrino politico”, trovandola “surreale” e rivolgendola implicitamente a chi diserta l’aula, elogiando invece il pubblico presente per il suo senso civico. “Quest’ultimo [il Consiglio] è un’Agorà dove si vive di passione, preferiamo lasciare il silenzio e la contemplazione a luoghi più appropriati”, chiosa il primo cittadino.