Il segretario regionale Germana annuncia emendamento per superare la Legge Delrio. Obiettivo: stop ai commissariamenti e rilancio degli enti provinciali

Palermo, 16 gennaio 2025 – Si torna a parlare di elezioni dirette per le province siciliane. Il senatore Nino Germana, segretario regionale della Lega in Sicilia, ha annunciato la volontà del partito di ripristinare il suffragio diretto per la scelta dei presidenti e dei consigli provinciali.

Durante il Consiglio federale della Lega, riunitosi oggi, è stata espressa all’unanimità la determinazione di superare la legge Delrio, che aveva introdotto le elezioni di secondo livello per gli enti provinciali.

«La Lega si è impegnata affinché i parlamentari siciliani presentino un emendamento ad hoc, per garantire il ritorno alle elezioni dirette già dalla prossima primavera», ha dichiarato Germana.

Le ragioni del cambiamento: stop ai commissariamenti

Secondo il segretario regionale, i commissariamenti e il sistema delle elezioni di secondo livello hanno avuto conseguenze negative per la gestione amministrativa delle province:

«L’esperienza delle elezioni di secondo livello si è rivelata deleteria, soprattutto in Sicilia. Questo modello ha portato all’abbandono di importanti iniziative amministrative, tra cui la manutenzione delle strade, degli edifici scolastici e le politiche ambientali».

La Lega, che sostiene il governo di centrodestra guidato dal presidente Renato Schifani, considera il ripristino del suffragio diretto un obiettivo prioritario del programma elettorale e fondamentale per restituire piena operatività alle province siciliane.

Obiettivo: elezioni provinciali nella primavera 2025

L’intenzione del partito è di concludere rapidamente l’iter normativo per consentire ai cittadini di tornare al voto entro pochi mesi.

«Siamo pronti a fare tutto il necessario per garantire che, già in questa primavera, i siciliani possano eleggere direttamente i propri rappresentanti negli enti provinciali», ha aggiunto Germana.

Il ritorno alle elezioni dirette rappresenterebbe una svolta rispetto agli anni di commissariamenti e alle difficoltà amministrative che hanno caratterizzato gli enti intermedi dopo l’entrata in vigore della legge Delrio.