Il Segretario Generale della CGIL Siracusa propone l’istituzione di un comitato per affrontare le ricadute economiche sul tessuto produttivo locale

Le tensioni commerciali globali e l’aumento dell’inflazione stanno mettendo a dura prova l’economia siracusana, con possibili ripercussioni significative per i settori chiave del territorio. La CGIL Siracusa ha lanciato un allarme sulla situazione e ha proposto l’istituzione di un comitato permanente per monitorare gli effetti delle politiche economiche globali sulle imprese locali.

La provincia di Siracusa, il cui rapporto export/PIL sfiora l’87%, sarebbe particolarmente vulnerabile a nuove misure protezionistiche, in particolare all’introduzione di dazi da parte di Paesi extra UE, come gli Stati Uniti. “L’eventuale aumento dei dazi USA rappresenterebbe una minaccia diretta per il Polo petrolchimico di Siracusa, già in difficoltà a causa della transizione energetica e della crisi occupazionale”, spiega il Segretario Generale della CGIL Siracusa, Roberto Alosi.

Oltre ai rischi legati ai dazi, la crescente inflazione sta penalizzando famiglie e imprese locali. Siracusa ha registrato un tasso d’inflazione del 2,8%, con un aumento medio della spesa familiare di circa 600 euro annui, mentre i prezzi dei beni alimentari hanno registrato incrementi tra i più alti d’Italia.

Di fronte a queste criticità, la CGIL Siracusa sollecita una risposta coordinata da parte delle istituzioni. “È fondamentale che istituzioni locali, imprese e organizzazioni sindacali collaborino attivamente per affrontare le conseguenze dei dazi e dell’inflazione”, afferma Alosi, proponendo l’istituzione di un comitato permanente che riunisca rappresentanti delle imprese, dei sindacati e delle istituzioni locali. L’obiettivo sarebbe quello di analizzare tempestivamente le problematiche emergenti e sviluppare strategie condivise per tutelare il tessuto produttivo siracusano.