Aggiornato al 10/05/2025 - 12:54
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Profondità

Siracusa, mostra fotografica “Il mare è vita” di Elio Nicosia: un tuffo negli abissi, a tu per tu con il colore

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La mostra fotografica “Il mare è vita” del campione nazionale di fotografia subacquea, Elio Nicosia, allestita presso l’ex convento del Ritiro, è un’immersione nei luoghi più reconditi dell’anima in cui la quiete del blu è un sospiro verso l’infinito

La mostra è stata organizzata dall’Istituto Superiore “Antonello Gagini” e da “Strige Arte” di Vincenzo Marano che con la sua casa editrice “Nuova Strige” ha pubblicato l’omonimo libro, premiato nell’àmbito del concorso nazionale “Pagine d’aMare” indetto dal ministero delle Politiche del mare e da quello della Cultura, e della cui giuria facevano parte Mauro Mazza, Aldo Berlinguer e Licia Colò. Una carrellata di vivificanti e variopinte immagini circondate ad hoc dal buio artistico e grazie a cui l’artista sembra sbirciare la fecondità di Madre Natura che, generando, si rigenera, nonché l’imperscrutabilità del destino.

Lì dove il buio è pesto e il freddo gelido sembra togliere il respiro prorompono in tutta la loro bellezza esemplari ai più sconosciuti come la Cernia bruna. Non mancano, poi, scene di vita immortalate in una sequenza di foto: la Flabellina colta nella fase dell’accoppiamento: la caccia di un Apogon o re di triglie pronto ad ingurgitare un gambero di cui è ghiotto, ma inghiottito a sua volta da uno Sciarrano di passaggio. È la dura legge della Natura, della sopravvivenza che regna sovrana in ogni suo strato, dal cielo, alla terra e che sferza pure gli abissi.

<<Da circa trent’anni – dice Enzo Nicosia – pratico attività subacquea e, avendo la passione per la fotografia, ho applicato quest’ultima alla prima. Mi immergo nelle zone A e B dell’area marina protetta del Plemmirio e in vari tratti delle coste siracusane, dove, tra la magnificenza dei fondali, riscontro la presenza di nasse e reti abbandonate in cui i pesci, che vi restano incagliati, vanno incontro a morte sicura. Ho avuto qualche incontro ravvicinato anche con una specie aliena l’“Aplysia”, ribattezzata “lepre selvatica”, un mollusco cioè proveniente dall’Atlantico e introdottosi di recente nel mar Mediterraneo>>. La mostra, che resterà aperta sino al 17 maggio dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19, e che dovrebbe “migrare” a Palermo, mira a sensibilizzare la collettività a rispettare il mare e rappresenta un appuntamento imperdibile per gli studenti.

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