Aggiornato al 27/06/2025 - 10:16
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Faranda: «Dimenticati i metalmeccanici nell’ordinanza regionale sullo stop alle attività con temperature elevate»

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Il segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa critica l’ordinanza della Regione Siciliana: «Situazioni al limite nella zona industriale, servono tutele»

«Dimenticati i metalmeccanici». Così Marco Faranda, segretario provinciale della Fismic Confsal di Siracusa, commenta l’ordinanza emanata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che prevede il divieto di attività lavorative durante le ore più calde in determinati settori produttivi e in aree ad alto rischio per le elevate temperature.

L’ordinanza, valida fino al 31 agosto, dispone la sospensione dei lavori nelle aziende agricole, florovivaistiche, edili (e affini) e nelle cave nella fascia oraria dalle 12:30 alle 16:00, nelle giornate in cui la mappa regionale del rischio segnalerà un livello “alto”.

«L’ordinanza del Presidente Renato Schifani sullo stop ad attività lavorative a rischio con temperature elevate è una fondamentale tutela per i lavoratori. Purtroppo però tra i lavoratori a rischio sono stati dimenticati i metalmeccanici che, soprattutto nella zona industriale siracusana, sono costretti a vivere situazioni al limite», ha dichiarato Faranda.

Il segretario della Fismic Confsal sottolinea che il provvedimento regionale, pur mirato a ridurre i pericoli per la salute dei lavoratori, non contempla una categoria esposta a condizioni estreme come quella dei metalmeccanici del polo industriale di Siracusa.

«L’ordinanza punta a diminuire i rischi per i lavoratori, e prevede un necessario controllo sulle aziende – continua Faranda –. Ma purtroppo ci dimentichiamo spesso della provincia siracusana e mi spiace che anche i nostri deputati regionali, sempre attenti alle dinamiche del territorio, non intervengano per sanare questa dimenticanza».

Faranda evidenzia che, secondo i dati delle reti di monitoraggio, Siracusa è tra le città più calde della Sicilia, con un record assoluto di 48,8 gradi registrato nell’agosto 2021. E aggiunge: «Siamo convinti che le aziende del polo industriale rispettino tutte le normative previste ma inevitabilmente, soprattutto nelle ore più calde, lavorare tra gli impianti mette a rischio i lavoratori».

Il rappresentante sindacale ricorda inoltre che i metalmeccanici operano spesso in ambienti chiusi, dove la temperatura percepita risulta più elevata, aggravando le condizioni di lavoro. «Nonostante si tratti di interventi in impianti complessi sarebbe sufficiente creare dei turni eliminando le ore più calde», propone.

Faranda riporta anche episodi del passato, in cui alcuni lavoratori avrebbero accusato malori a causa del caldo estremo. «Non possiamo girarci dall’altra parte e dobbiamo tutelare una categoria che in questi ultimi anni ha dovuto affrontare una crisi occupazionale non indifferente», dichiara. E conclude: «Mi auguro che anche gli altri sindacati vogliano sostenere il mio grido d’allarme purché quando si tratta di tutela dei lavoratori le battaglie devono essere unitarie. Così come sono convinto che i nostri rappresentanti istituzionali sapranno cogliere questa occasione per dare un ulteriore segnale di attenzione nei confronti del nostro territorio».

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