Presidio della Rete siciliana contro la guerra davanti alla base Usa di Sigonella. Presente una folta delegazione del Partito Democratico. Barbagallo: “Sicilia terra di pace, non sia base per futuri raid in Medio Oriente”
Si è tenuto oggi un presidio per la pace davanti alla base Usa di Sigonella, promosso dalla Rete siciliana contro la guerra. Tra i partecipanti, una nutrita delegazione del Partito Democratico siciliano, con la presenza del segretario regionale Anthony Barbagallo e diversi esponenti politici regionali e nazionali.
Barbagallo ha aperto il suo intervento con un forte richiamo alla memoria storica e all’impegno pacifista dell’ex parlamentare comunista ucciso dalla mafia.
“Oggi i siciliani si sono dati appuntamento per una grande manifestazione per la pace e il disarmo e per chiedere che alla Sicilia sia evitato il destino sciagurato di essere trasformata in un avamposto nello scontro atomico tra i due blocchi militari contrapposti. Per impedire un avvenire davvero oscuro per il popolo siciliano”. Sono parole attualissime ma pronunciate il 4 aprile 1982 da Pio La Torre durante la manifestazione per la pace organizzata per dire NO ai missili cruise a Comiso”.
Presenti al presidio anche la parlamentare nazionale Maria Stefania Marino, i deputati regionali Valentina Chinnici, Nello Dipasquale, Fabio Venezia, Tiziano Spada, Calogero Leanza e Giovanni Burtone, la presidente del Pd Sicilia Cleo Li Calzi, il segretario della federazione provinciale di Catania Giuseppe Pappalardo e la segretaria della federazione provinciale di Enna Katia Rapè.
Proseguendo nel suo intervento, Barbagallo ha dichiarato:
“Viviamo in tempi complessi con un governo, quello guidato da Giorgia Meloni, totalmente genuflesso a Trump. E che irresponsabilmente ha detto che se si vuole la pace bisogna preparare la guerra. In questo contesto la Sicilia ritorna al centro dell’attenzione con il Medio Oriente in fiamme a causa del conflitto tra Israele e Iran (al momento cessato ma in cui la tensione resta altissima dopo i bombardamenti dei siti nucleari in Iran da parte degli Usa) e in cui resta ancora irrisolta la questione di Gaza, dove è in corso un vero sterminio di vittime innocenti, tra cui donne e bambini. Lo diciamo chiaramente: stop a tutti i conflitti, in primis quello israelo palestinese. Restituiamo la parola alla diplomazia e partiamo da un principio assoluto: 2 popoli, 2 stati. Adoperiamoci tutti – governo in primis – per una vera de-escalation. Ma la Sicilia terra di pace, moderazione e convivenza tra i popoli, non sia utilizzata come piattaforma di guerra per eventuali futuri raid militari in Medio Oriente”.