Aggiornato al 26/09/2025 - 09:20
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Guardia di finanza

Ragusa, Affitti turistici irregolari: 30 mila euro di ricavi occultati

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Sei soggetti individuati per evasione fiscale, 17 operatori sanzionati per mancanza del codice identificativo nazionale

 

Un’operazione della Guardia di Finanza di Ragusa ha portato alla luce un sistema di irregolarità nel settore delle locazioni turistiche che ha generato un giro di affari sommersi di quasi 30mila euro. I controlli intensificati durante la stagione estiva hanno rivelato un quadro di diffuso abusivismo che coinvolge sia l’evasione fiscale che il mancato rispetto delle normative settoriali.

Il Comando Provinciale di Ragusa ha messo in campo durante i mesi estivi un piano di controllo mirato alle strutture ricettive della provincia, settore strategico per l’economia locale. L’approccio adottato dalle Fiamme Gialle si è basato su analisi di rischio elaborate in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, permettendo di concentrare l’attenzione sui soggetti potenzialmente irregolari.

La strategia operativa ha previsto un monitoraggio sistematico che ha coinvolto sia le verifiche tradizionali che l’osservazione delle piattaforme digitali e dei social network. Questo approccio integrato ha permesso di individuare violazioni che altrimenti sarebbero rimaste nascoste nel mondo virtuale del turismo online.

L’attività investigativa ha portato all’identificazione di sei soggetti, tra privati cittadini e imprenditori, che hanno deliberatamente occultato ricavi derivanti dalle locazioni turistiche per un importo complessivo di quasi 30mila euro. Si tratta di una forma di evasione fiscale che danneggia non solo l’erario, ma crea anche una concorrenza sleale nei confronti degli operatori che rispettano la normativa.

Parallelamente, il monitoraggio delle piattaforme digitali ha rivelato una situazione ancora più estesa di irregolarità amministrative. Diciassette operatori sono stati individuati mentre pubblicizzavano immobili destinati alla locazione turistica senza possedere i requisiti previsti dalla normativa regionale e nazionale.

La violazione più diffusa riguarda il mancato possesso del Codice Identificativo Nazionale (CIN), diventato obbligatorio dal 1° gennaio 2025. Questo codice rappresenta uno strumento fondamentale per la tracciabilità e il controllo delle strutture ricettive, permettendo alle autorità di monitorare un mercato in costante espansione.

Per le violazioni relative al CIN, i soggetti coinvolti hanno ricevuto sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 800 euro a un massimo di 8mila euro per ciascun operatore. L’ampiezza della forbice sanzionatoria riflette la gravità e la persistenza delle violazioni riscontrate.

L’aspetto più innovativo dell’operazione riguarda l’utilizzo sistematico del monitoraggio delle piattaforme digitali e dei social network. Questa metodologia rappresenta un adattamento necessario alle nuove modalità di commercializzazione delle locazioni turistiche, sempre più concentrate su portali online e applicazioni mobili.

Il controllo digitale ha permesso di individuare annunci pubblicati senza le necessarie autorizzazioni, evidenziando come il mondo virtuale sia diventato il principale canale di promozione per l’abusivismo turistico. La capacità di incrociare i dati online con le verifiche fiscali tradizionali rappresenta un salto qualitativo nell’attività di controllo.

L’operazione non si considera conclusa. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha annunciato che l’attività proseguirà nei prossimi mesi con ulteriori controlli, sulla base di approfondimenti operativi attualmente in corso.

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