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….la marcia di Custer e del suo VII Cavalleggeri e da noi inno antimilitarista e sberleffo alla politica
[/vc_column_text][vc_text_separator title=”di Toi Bianca”][vc_video link=”https://youtu.be/1-N-r4QutME”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Me lo ricordo quel film del ’41 (cioè sono anziano ma non ero ancora nato allora), penso che lo mandarono in tv quando ero piccolo. C’era Errol Flynn che a un certo punto chiedeva a uno dei suoi ufficiali del mitico VII Cavalleggeri di suonargli quella vecchia canzone allegra. E quello si metteva al piano e intonava “Gary Owen” che il titolo non vi dice niente ma appena sentite le prime note vi mettete a cantare “era meglio morire da piccoli…”
Ma da dove arriva questo celeberrimo motivo? Arriva da lontano e da prima.
Sembra infatti che in origine, nel XVIII secolo, fosse una canzonaccia dei gaudenti di Limerick, una città irlandese sulla costa atlantica dove prevalentemente piove e che viene raccontata mirabilmente (e terribilmente) nel romanzo “Le Ceneri di Angela” di Frank Mc Court. Limerick era chiamata anche la città dei coltelli o delle lame per l’alto tasso di criminalità. Ora è un vivace centro culturale ma nel ‘700 non era così. Insomma allora agiati vitelloni di Limerick cantavano:
“Non siano delusi i figli di Bacco,
Ma si unisca a me, ogni lama gioviale
Vieni, bevi e canta e porgi il tuo aiuto
Per darmi una mano col coro:
Invece che acqua termale, berremo birra scura
E pagheremo il conto sull’unghia;
Nessuno andrà in galera per debiti
Da Garryowen in gloria”.
Il titolo mutua il nome un club di Rugby che ha dato il nome ad una azione di quello sport che si chiama appunto Garryowen (leggo su Wikipedia).
Ma la canzonaccia diventò presto colta al massimo livello perché ne scrisse un “arrangiamento” all’inizio dell’800 niente di meno che Beethoven (12 Irish Songs WoO 154, No 7, “From Garyone, My Happy Home”).
Il ritornello ebbe grande fortuna come marcia militare e venne adottata, con testo ovviamente cambiato e reso patriottico, da varie unità britanniche, ma la svolta avvenne verso la metà dell’800 quando diventò l’inno del VII Cavallegeri dell’esercito americano guidato dal Generale Custer, che pare amasse molto questa marcia e la fece suonare fino alla vigilia della battaglia di Little Bighorne.
Il film del ’41 rese Gary Owen un motivo celeberrimo in tutto il mondo (e la clip che vi propongo come songoftheday è montata con immagini di quel film).
In Italia diventò una canzonetta anti-naja cantata in tutte le caserme più o meno con questo testo:
“Era meglio morire da piccoli
con i peli del culo a batuffoli,
che morire da grandi soldati
con i peli del culo bruciati”
A renderla attuale e sdoganarla politicamente fu Paolo Rossi che sul finire del secolo scorso ne fece una versione politica, di protesta anti-sistema, accoppiata con lunghi elenchi di politici non molto amabili:
“Era meglio morire da piccoli,
soffocati da un bacio di Muccioli,
era meglio morire da piccoli
che vedere ‘sto schifo da grandi!”
Ne ha fatta di strada l’inno degli ubriaconi di Limerick. Ma è davvero una grande canzone.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]