Aggiornato al 16/03/2023 - 09:09

Amministrative 2023 a Priolo Gargallo, il mistero del manifesto “nostalgico” che potrebbe danneggiare l’ex sindaco Pippo Gianni

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Un gruppo di anonimi “fan” di Pippo Gianni, ex sindaco di Priolo Gargallo impegnato come noto in un processo che dovrebbe partire il prossimo mese di maggio, ha pubblicato in questi giorni un volantino “nostalgico” firmandosi pomposamente “I cittadini di Priolo Gargallo”; tuttavia, questa iniziativa potrebbe addirittura danneggiare il loro idolo.

Un testo abbastanza prolisso, dai toni smielati e lamentosi, una sorta di “evocazione del martire” che a tutti si potrebbe applicare tranne che al lottatore per eccellenza, ossia Pippo Gianni. Ecco cosa hanno potuto leggere i cittadini di Priolo Gargallo, in fermento per le prossime elezioni amministrative di maggio, in un manifesto affisso per le vie del paese e firmato, non senza intenti provocatori, “I cittadini di Priolo Gargallo”, come se a volerne l’affissione sia stata tutta la città.

Appare evidente che l’opera, nata forse per “onorare e glorificare” l’ex primo cittadino negli intenti originari, rischia al contrario di produrre effetti nefasti proprio per il destinatario e il motivo è di facile intuizione: se si avvalora l’ipotesi del “martirio giuridico” subito soltanto per aver lavorato negli interessi dei priolesi, così come si interpreta dal testo originale del manifesto, è chiaro che la sua posizione processuale potrebbe in linea teorica diventare ancora più complicata, specie di fronte a quegli stessi giudici considerati di fatto, stando al manifesto, autori di questa ingiustizia. E così l’iter processuale, di per sé lungo e complicato in Italia, partirebbe già con “il piede sbagliato”, per così dire.

Gianni, che dovrà rispondere come noto d’istigazione alla corruzione, tentata concussione, falsità materiale e ideologica in atti pubblici, è protagonista però anche di un altro piccolo mistero, ovvero della conferenza stampa prevista per oggi e poi rinviata a data da destinarsi.

Dopo l’annuncio di Diego Giarratana, già avversario di Gianni, di voler avviare un’interlocuzione tra il suo gruppo e quello di Siamo Priolo (facente capo all’ex sindaco), tutto sembrava pronto per un colpo di scena, ovvero la (ri)discesa in campo del “Vecchio Leone” insieme al suo ex assessore poi pentito e poi ripentito; oggi però non soltanto non si parla più di questa ipotesi ma l’annullamento della conferenza stampa, unita (forse) alla data di inizio del processo spostata proprio a maggio, ossia il mese delle amministrative, sembra aver sollevato più di qualche dubbio sull’opportunità di presentarsi ancora una volta come sindaco di Priolo Gargallo.

Se a questo aggiungiamo il parere negativo di molte persone a lui vicine, a cominciare dai legali, l’età che avanza (alla fine del prossimo mandato, il pur vigoroso Pippo Gianni avrebbe comunque 80 anni…) nonché l’ennesimo rischio di porre sulla città, in caso di vittoria elettorale ma di una – malaugurata – condanna sopravvenuta, la spada di Damocle del quinto, inaccettabile, commissariamento nella sua breve storia, nonché il terzo di fila dopo quello di Antonello Rizza e dello stesso Gianni, allora ecco che forse le ragioni del no acquisiscono un senso.

Anche se, conoscendo la tempra del soggetto in questione, eviteremmo comunque di scommettere cifre importanti sulla eventuale non candidatura.

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