Il sindacato denuncia una “gravissima carenza di organico” e condizioni igienico-sanitarie e strutturali “drammatiche”.
Il Coordinamento Nazionale di Polizia Penitenziaria ha inviato al ministro Nordio e a tutte le autorità che hanno competenza in materia di gestione delle carceri una lettera-denuncia sulle condizioni della casa di reclusione di Augusta.
Il primo dato riguarda la pianta organica di Polizia Penitenziaria prevista da D. M. che consta di 251 unità (totale dei diversi ruoli). Ad oggi l’istituto penitenziario di Augusta vanta un organico effettivo di circa 181 unità di Polizia Penitenziaria compresi circa 46 unità distaccate in altri istituti.
“Se sottraiamo – si legge nella lettera – le assenze a vario titolo a lunga durata, quali le circa 20 unità a disposizione della competente C.M.O. e circa 30 unità assenti ogni giorno, ecc., il personale di cui può vantare realmente il carcere di Augusta è di circa 131 unità (a questi vanno comunque garantiti i riposi settimanali, congedi ordinari ed eventuali permessi, ad esempio L.104, studio, ecc.). Delle 131 unità, togliendo le cariche fisse che sono circa 67 unità, restano circa 64 unità a servizio a turno e per garantire i livelli di sicurezza necessari si attinge giornalmente dalle cariche fisse. Ciò comporta l’accumulo del lavoro degli uffici che restano chiusi con conseguenti riflessi negativi sul buon funzionamento dell’istituto.
Pertanto è intuitivo comprendere che oggi la Casa Reclusione di Augusta conta una gravissima carenza di organico di oltre 100 unità di Polizia Penitenziaria, tutto ciò a discapito dell’ordine e della sicurezza dell’istituto e del benessere psico-fisico del personale che quotidianamente si trova a dover sopperire a tale gravissima carenza eccedendo alle 8 ore di servizio giornaliero, rinunciando a volte a qualche giorno di congedo ordinario o riposo, oltrepassando il limite massimo di turni notturni ecc..
La notevole e gravissima carenza di organico non consentirà di garantire un piano ferie adeguato per il prossimo periodo estivo.
Tra l’altro da oggi è stato ancora una volta sottratto ulteriore personale da questo istituto, inviato in servizio di missione in altro carcere della provincia. Se da una parte la scrivente vorrebbe
comprendere le esigenze dell’Amministrazione, d’altra parte, è spontaneo chiedersi perché la stessa Amministrazione attenta alle esigenze degli istituti penitenziari, non possa inviare del personale di Polizia Penitenziaria in servizio di distacco senza oneri a carico dell’Amministrazione (meglio se assegnato) ad Augusta, anche utilizzando la recente graduatoria definitiva dell’interpello Nazionale scadenza 30\09\2022, emanando un interpello di carattere nazionale così come è stato fatto per altre carceri per le medesime circostanze?”
“Altro gravissimo problema – prosegue la missiva – riguarda la situazione strutturale dell’istituto, al limite della sana vivibilità (per essere buoni) come ad esempio, alcuni posti di servizio nei quali non sono presenti i servizi igienici (vedi la garitta esterna), i quadri elettrici in metallo (ad alta conducibilità di corrente e ad alto rischio per la salute del personale), le infiltrazioni di acqua piovana dal soffitto in alcune stanze detentive ed in alcuni uffici, opere murarie cedute dove è visibile ad occhio nudo la fuoriuscita di opere in ferro, muri con presenza di muffa visibile ad occhio nudo, zone dell’istituto interdette per il pericolo di crollo, docce delle sezioni detentive ubicate in locali ad uso comune al limite della praticabilità e dell’igiene per le muffe nei muri e prive di aeratori, mancato adeguamento della maggior parte delle sezioni detentive agli standard ed ai requisiti previsti dalle modifiche apportate ormai da diversi anni dal nuovo Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario, che prevede la collocazione delle docce all’interno delle camere detentive e la connessa erogazione di acqua calda, nonché il gravissimo problema della carenza idrica che affligge il penitenziario di Augusta dai tempi della sua costruzione ecc..
Tale situazione strutturale è al limite dell’immaginazione che, sommato alla gravissima carenza organica, non può che creare un mix esplosivo che sta portando allo stremo delle forze la Polizia
Penitenziaria che quotidianamente, con non poche difficoltà, opera con abnegazione presso la Casa di Reclusione.
“La scrivente Organizzazione Sindacale – conclude la lettera – a seguito delle problematiche di cui sopra, denunciate più volte, è stata convocata nello scorso mese di Settembre 2022 a Palermo dal Provveditorato Regionale per la Sicilia. Quest’ultimo ci rassicurava dell’esistenza di un progetto di ristrutturazione di competenza dei superiori uffici del DAP per un’ingente somma relativa al risoluzione dei problemi strutturali. Ad oggi il progetto è rimasto tale e non ancora messo in opera. La complessa e difficilissima condizione lavorativa dovuta alla carenza organica e strutturale, è stata personalmente denunciata al Sottosegretario alla Giustizia On. Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE in occasione della recente e apprezzata visita istituzionale, nonché nel corso delle diverse visite ispettive ministeriali che si sono susseguite nel tempo.
Per quanto sopra, questa Segreteria Nazionale seriamente preoccupata per il personale di Polizia Penitenziaria nonché per l’ordine e la sicurezza dell’istituto e per la salute degli stessi detenuti
ospitati, chiede ai superiori uffici dell’Amministrazione, un urgentissimo incremento di organico di Polizia Penitenziaria di almeno 50 unità, nonché il contestuale inizio delle opere di messa in
sicurezza e di ristrutturazione dell’Istituto Penitenziario.”