L’assessore al Decentramento interviene dopo l’interrogazione regionale: “Nessun cattivo odore, non c’è aumento di traffico e gli oli esausti non formano pozzanghere. È un servizio prezioso”
“Sul Ccr di Cassibile si sta sviluppando una narrazione esagerata nei contenuti e non priva di inesattezze”. A dirlo è l’assessore comunale al Decentramento, Giuseppe Casella, che vive nella frazione siracusana e interviene per replicare alle recenti polemiche, incluse quelle sollevate in un’interrogazione presentata alla Regione dall’onorevole La Vardera.
“Un’infrastruttura preziosa, non calata dall’alto”
“Si tratta in realtà – prosegue l’assessore Casella – di una infrastruttura preziosa per i cassibilesi e per chi risiede nelle contrade marine, che possono così smaltire alcuni materiali senza doversi sobbarcare decine di chilometri fino al Ccr di Targia. Contribuisce al decoro e all’igiene complessivi di una vasta area”.
Casella sottolinea che l’apertura “non è stata calata dall’alto, ma è avvenuta dopo un sopralluogo della commissione Ambiente del consiglio comunale, che ne valutò la regolarità”. L’assessore ricorda che al centro di raccolta si conferiscono solo materiali che non producono cattivi odori: carta, cartone, plastica, indumenti, oli esausti e sfalci di potatura prodotti da privati.
“Accuse da smentire: né pozzanghere né traffico”
L’assessore smentisce categoricamente alcune delle accuse circolate. “Proprio per non arrecare disturbo ai residenti di via Rinaldi, l’apertura del Ccr avviene alle ore 10”, precisa. “Le accuse sulle pozzanghere di oli esausti sono da smentire, così come quella sull’aumento del traffico, che sono pronto a provare non essere dovuto al Ccr ma alla presenza nella via di altre attività”.
Infine, Casella ricorda la storia di quell’area che “25 anni fa fu individuata come deposito di ingombranti e contro il quale mi battei. Quell’isola ecologica non fu mai aperta perché una nuova normativa impedì il deposito di frigoriferi e vecchi televisori per i danni che potevano causare”.