L’esponente del Partito Democratico richiama il gruppo dirigente a superare le divisioni interne e denuncia pratiche clientelari nel territorio provinciale

Con un duro comunicato stampa, l’esponente del Partito Democratico siracusano Mario Bonomo richiama il gruppo dirigente a una riflessione interna e a una rinnovata unità politica, denunciando pratiche che definisce clientelari e pericolose per la vita democratica del territorio.

“Il Partito Democratico ha la necessità oggi, soprattutto alla luce delle recenti notizie di cronaca politica provinciale, di superare le conflittualità laceranti in cui si trova impantanato e ritrovare il suo ruolo preminente di faro del centrosinistra siracusano e di integerrimo censore delle nefandezze politiche che si stanno consumando sulla pelle dei nostri concittadini”, afferma Bonomo.

Secondo l’esponente dem, con la costituzione di un presunto “nuovo centro” si sarebbe in realtà creato “un comitato politico elettorale clientelare che con scientificità ha permeato le amministrazioni di alcuni comuni incluso il capoluogo ed ha occupato congiuntamente ruoli apicali nelle più importanti società partecipate”.

Bonomo richiama inoltre le denunce pubbliche del senatore Nicita: “Le ripetute denunce pubbliche sull’uso disinvolto del potere in alcuni comuni della provincia e le commistioni tra alcuni enti pubblici, così come denunciato dal Sen Nicita, non possono che allarmarci sulla possibile replica di tali pratiche”.

L’appello si concentra poi sulla necessità di un passo deciso da parte della dirigenza del partito: “Il gruppo dirigente del Partito Democratico innanzi a questo scempio è chiamato ad un atto di generosità e coraggio, ritrovare l’unità su una piattaforma politico programmatica che rivendicando la priorità del campo largo rigetti con forza accordi trasversali e giochini di potere ancorché questi, vedi il comune di Solarino o Pachino, si siano già consumati”.

Infine, Bonomo invita a superare i personalismi interni: “Smettiamola di parlare ai nostri ombelichi è il momento di guardarsi in faccia, c’è la necessità di una forte spinta unitaria e le ragioni dello stare insieme stanno innanzitutto nel formare un gruppo dirigente in grado di dire no ad accordi politici e sotterfugi personalistici che compromettono il diritto dovere del partito di fare dura opposizione alla malapolitica”.