La sezione locale dell’ANM organizza un confronto pubblico al Palazzo di Giustizia per spiegare gli effetti della riforma costituzionale

I magistrati si fermano per protestare contro la riforma della giustizia. Il 27 febbraio 2025, la magistratura associata ha indetto un’astensione delle attività, manifestando una netta contrarietà al disegno di legge costituzionale che modificherebbe l’assetto della magistratura ordinaria.

In occasione dello sciopero, la sezione locale dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha organizzato un incontro con la cittadinanza per illustrare le possibili ripercussioni negative della riforma sul sistema giudiziario e sulla collettività.

L’evento si svolgerà presso il Palazzo di Giustizia di Siracusa, nell’atrio interno (piano 0), con due sessioni alle ore 11:00 e alle ore 15:00, per favorire la partecipazione di chi ha impegni lavorativi.

Un confronto aperto sulla riforma della giustizia

L’incontro sarà aperto a tutti i cittadini, associazioni, istituti scolastici, ordini professionali ed enti del terzo settore, con l’obiettivo di favorire un dibattito trasparente su un tema di grande rilevanza. I magistrati del circondario risponderanno alle domande dei partecipanti, chiarendo le ragioni dello sciopero e illustrando i possibili effetti della riforma.

“Riteniamo che questo incontro sia un’opportunità per un confronto chiaro e aperto sui temi della riforma. Speriamo nella più ampia partecipazione possibile”, si legge in conclusione della nota inviata ai giornalisti firmata dal presidente dell’ANM di Siracusa, Marco Dragonetti, e dalla segretaria Ilenia De Giovanni.

Perché i magistrati protestano?

Secondo l’ANM, la riforma costituzionale rischia di compromettere l’indipendenza della magistratura, alterando gli equilibri del sistema giudiziario e riducendo le garanzie per i cittadini.