Aggiornato al 18/12/2024 - 14:45
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Aula agitata

Siracusa, sindaco ancora assente nel consiglio post-occupazione e Burti chiede di poterlo vedere in diretta web

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Il Consiglio Comunale di Siracusa, occupato per tutta la notte, oggi ha ripreso la seduta sospesa ieri dopo la caduta del numero legale; il consigliere Burti ha chiesto di poter trasmettere in aula la diretta web di un sito di notizie in cui era ospite proprio il primo cittadino

Riprende in seconda convocazione, dopo l’occupazione di ieri, la discussione in aula consigliare del nuovo regolamento per la toponomastica, mai così strategico nella storia del comune aretuseo se non dell’Italia intera, se si guarda all’attenzione e alla cura messa nella discussione da tutti i consiglieri.

A spiccare, secondo soprattutto i consiglieri di opposizione, la reiterata assenza del sindaco, Francesco Italia, anche se era presente sostanzialmente il resto della sua giunta, a cominciare dal vice Edy Bandiera che abbiamo sentito.

Proprio nel corso della prima parte della seduta, il consigliere Burti, introducendo un suo emendamento, ha provocatoriamente chiesto di trasmettere in aula la diretta streaming di un noto sito di news locali, in cui in quel momento era ospite il primo cittadino, in modo da averlo almeno simbolicamente presente in una seduta di Consiglio Comunale.

Il sindaco Italia: “L’amministrazione comunale è presente ad ogni convocazione di consiglio comunale”

Francesco Italia, primo cittadino, nonostante un fastidio fisico, raggiunto al telefono ci ha risposto così alla domanda sulla sua assenza in aula: “L’amministrazione comunale è presente ad ogni convocazione di consiglio comunale, come previsto dall’ordinamento, con il vice e con gli altri assessori.
Mi spiace quando il ruolo e le reali prerogative del sindaco vengono sfruttate in modo maldestro per ottenere visibilità” ha concluso il primo cittadino.

La maggioranza stempera i toni e si ricompatta sugli emendamenti

Praticamente quasi tutti bocciati gli emendamenti al regolamento sulla toponomastica presentati dalle opposizioni, un segnale di ricompattamento della maggioranza confermato poi da due esponenti, Sergio Imbò e Sergio Bonafede, di cui abbiamo il contributo video:

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Il regolamento approvato

Il nuovo regolamento sulla toponomastica e la numerazione civica era stato illustrato ieri dalla dirigente di settore Loredana Carrara che aveva chiarito come le modifiche sono state dettate dalla necessità di semplificare quello esistente e di chiarirne alcuni passaggi. L’attribuzione e la variazione di nomi e luoghi e strade è competenza della Giunta al termine di un’istruttoria affidata al servizio Statistica, toponomastica e censimenti. È costituita anche una commissione presieduta dal sindaco (o delegato) e composta da 10 persone: rappresentanti delle istituzioni interessate, 2 consiglieri comunali (di cui uno di minoranza), 2 esperti e un rappresentante della Deputazione di storia patria. Il parere consultivo della commissione e obbligatorio e deve essere reso anche per l’intitolazione di strutture pubbliche. Il procedimento può essere avviato d’ufficio o su istanza di parte: in questo caso deve essere corredata da una relazione e da almeno 150 firme. Nessuna denominazione può avvenire senza l’autorizzazione del Prefetto, udita la Deputazione di storia patria. Nel caso di personaggi, l’intitolazione può avvenire ad almeno 10 anni dalla morte; se non sono trascorsi, la competenza ad autorizzare è del prefetto. Il regolamento disciplina anche la numerazione civica e il posizionamento e le caratteristiche delle targhette.

Tutti bocciati gli emendamenti presentati dai consiglieri ad eccezione di tre: uno era stato proposto dalla commissione Lavori pubblici (illustrato dal presidente Andrea Firenze) con il quale si specifica che le spese di realizzazione, posa in opera e manutenzione delle targhe di toponomastica non sono obbligatoriamente a carico di chi ha richiesto l’intitolazione del sito; un secondo, presentato da Paolo Cavallaro ed altri, ha un carattere tecnico in quanto corregge un riferimento normativo riportato nel regolamento; il terzo, proposto da Franco Zappalà, prevede di individuare un luogo per ricordare le vittime della strada. Un emendamento simile era stato presentato anche da Damiano De Simone che però lo aveva ritirato a favore di quello del collega.

Domani alle 17,30, consiglieri comunale di nuovo in aula. Si parlerà delle aliquote Imu per il 2025, di una modifica al regolamento Tari, di presenza delle donne nelle istituzioni politiche e delle partecipazioni societarie del Comune.

Sebbene sia tornata una sorta di “calma apparente”, è evidente che il tempo della resa dei conti è cominciato e quanto prima Francesco Italia dovrà sciogliere i nodi e gli ultimi dubbi, per dare il riassetto definitivo – e un necessario boost – all’azione amministrativa e di conseguenza anche a quella di indirizzo e controllo propria del Consiglio Comunale e della sua maggioranza.

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