Dura presa di posizione del gruppo giovanile siracusano contro l’iniziativa della Regione: “Non è una risposta strutturale al caro trasporti”
A pochi giorni dalla partenza del Sicilia Express, torna al centro del dibattito la questione dei trasporti per gli oltre 30 mila studenti e lavoratori siciliani fuorisede. Il convoglio speciale promosso dalla Regione Siciliana, con 560 posti disponibili per tratta, non ha subito alcun potenziamento rispetto alla corsa natalizia, nonostante la forte domanda e le problematiche già riscontrate in passato.
A ciò si è aggiunta una soluzione mista che prevede una tratta in treno da Torino a Napoli e il proseguimento in traghetto fino a Palermo, con ulteriori 470 posti. In totale, circa mille posti complessivi, che secondo i Giovani Democratici di Siracusa rappresentano un’offerta del tutto insufficiente rispetto al reale fabbisogno.
“Anche questa volta, l’iniziativa del Sicilia Express è composta da un unico treno… con migliaia di utenti rimasti esclusi dal servizio e costretti a ricorrere ai ben noti elevati prezzi delle compagnie aeree”, denunciano in una nota.
Dal punto di vista istituzionale, l’assessore regionale Alessandro Aricò ha partecipato al viaggio inaugurale del treno, mentre il presidente Renato Schifani ha dichiarato:
“Vogliamo che i siciliani, ovunque si trovino, possano ricongiungersi con le loro famiglie durante le festività, a costi contenuti. È un segnale importante, che dimostra l’attenzione del mio governo verso i propri cittadini e l’efficacia di iniziative mirate.”
Ma per i Giovani Democratici la risposta non è all’altezza delle aspettative:
“Un governo che vuole essere davvero vicino ai suoi cittadini dà risposte concrete a chi desidera tornare per le feste, senza essere costretto a spendere 120-180 euro per un biglietto… invece di proporre un ‘divertente’ viaggio di 12 ore in treno con intrattenimento e vini per appena mille persone.”
Nel mirino anche i ritardi nei rimborsi dei voli da e per la Sicilia, pensati per contrastare il caro trasporti. I giovani denunciano che “la maggior parte dei beneficiari attende ancora quelli relativi al periodo natalizio”, a conferma di una gestione che resta in sofferenza strutturale.