Aggiornato al 23/04/2025 - 18:41
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Omicidio di Sara, le scuse dei genitori di Argentino respinte al mittente: “Gesto tardivo, non sentito”

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Omicidio Sara Campanella: i familiari della vittima, tramite l’avvocato La Torre, definiscono “non sentite e tardive” le scuse dei genitori di Stefano Argentino e rifiutano di leggere la lettera

Un muro di dolore invalicabile. La famiglia di Sara Campanella, la 22enne brutalmente assassinata a coltellate lo scorso 31 marzo a Gazzi (Messina), ha respinto categoricamente le scuse pervenute dai genitori di Stefano Argentino, il 26enne reo confesso e indagato per l’omicidio. Le parole dei familiari dell’assassino, contenute in una lettera, sono state definite “non sentite e tardive” e la missiva è rimasta sigillata.

Il rifiuto della famiglia Campanella: “Non vogliamo leggere”

A rendere nota la posizione dei genitori di Sara, distrutti da una tragedia che ha sconvolto la Sicilia, è il loro legale, l’avvocato Concetta La Torre. Intervistata dall’Adnkronos (nell’articolo a firma di Rossana Lo Castro), la penalista ha rivelato di aver ricevuto due lettere lo scorso 17 aprile: una dai familiari di Argentino, l’altra dal nuovo difensore del giovane, l’avvocato Giuseppe Cultrera.

“Mi sono state inviate perché le facessi pervenire alla famiglia Campanella,” spiega La Torre, “che, però, non le ha volute leggere“. La famiglia di Sara, infatti, non ha trovato alcuna sincerità nel gesto, arrivato ben 18 giorni dopo il delitto.

“Un atto dovuto”, non sincero: il dolore dei genitori di Sara

Per Cetty Zaccaria, madre di Sara, e per i suoi familiari, quelle scuse suonano come “un atto dovuto“, forse addirittura “sollecitato dal legale” di Argentino, piuttosto che un’espressione autentica di rammarico. Il ragionamento, affidato alle parole dell’avvocato La Torre, è lapidario: “Se fossero state sentite e sincere, sarebbero arrivate prima“.

Il dubbio del legale e l’assenza di Stefano

Anche l’avvocato La Torre nutre perplessità sulla spontaneità del gesto: “Per quanto mi riguarda resta il dubbio che si sia trattato di un atto dovuto e non sentito, perché altrimenti le modalità sarebbero state altre”. Un altro elemento che fa riflettere, sottolinea la legale, è che le scuse provengano dai genitori e non direttamente da Stefano Argentino. “Mi fa pensare il fatto, comunque, che le scuse arrivino dai genitori di Argentino e non dallo stesso Stefano“.

Anche la seconda lettera, quella dell’avvocato Cultrera (che presumibilmente spiegava le ragioni del suo mandato difensivo), è rimasta chiusa. “Il dolore è troppo grande“, conclude l’avvocato La Torre, facendosi portavoce di una ferita ancora troppo profonda per poter anche solo considerare un gesto di apertura verso la famiglia di chi ha spezzato la giovane vita di Sara

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