Aggiornato al 31/03/2025 - 11:16
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Conclusione

Ultimo incontro del progetto “La Siracusa delle Donne” all’Istituto Einaudi

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Venerdì 4 aprile l’incontro finale con racconti di donne siracusane del passato e del presente, e la scelta di una figura femminile per una via cittadina

Venerdì 4 aprile si terrà l’ultimo incontro del progetto “La Siracusa delle Donne” presso l’Istituto Einaudi, un’iniziativa inserita nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) del Comune di Siracusa. Coordinato da Giuseppe Prestifilippo, il progetto ha coinvolto 600 studenti provenienti da vari istituti scolastici della città, con l’obiettivo di raccontare le storie di donne siracusane che si sono distinte in diversi ambiti professionali, culturali e politici.

Ogni incontro ha visto il racconto di due donne del passato, intervallato dalle esperienze di altrettante donne siracusane che si sono affermate nella società attuale. Per questo ultimo incontro, la deputata Marika Cirone Di Marco racconterà la storia di Lucia Acerra, una docente e ambientalista di spicco, mentre il consigliere comunale Sara Zappulla parlerà della vita e delle opere di Itria Peluso, docente e scrittrice.

L’evento vedrà la partecipazione di importanti figure istituzionali, tra cui il sindaco Francesco Italia, il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Luisa Giliberto, l’assessore alla Pubblica istruzione Teresella Celesti, i componenti della Consulta Comunale Femminile e numerosi alunni degli istituti scolastici superiori “Federico di Svevia”, “Gargallo”, “Insolera”, “Einaudi”, “Quintiliano”, “Gagini” e dei Comprensivi “Archimede”, “Santa Lucia”, “Wojtyla”, “Rizza”, “Radice” e “Verga-Martoglio”.

Durante l’incontro, Stefania Cannata, docente, e gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Orsi” cureranno i momenti musicali, mentre i lavori saranno moderati da Simonetta Arnone e Lucy Pistritto, dirigenti rispettivamente degli Istituti scolastici “Quintiliano” e “Orsi”.

Un momento fondamentale dell’incontro sarà la scelta da parte degli studenti del personaggio femminile a cui sarà dedicata una via cittadina. Questo processo avverrà entro la fine del mese, e a seguire, in autunno, si terrà un incontro conclusivo del progetto alla presenza delle autrici Marinella Fiume e Fulvia Toscano, autrici del libro “Donne di carta in Sicilia”. In quella sede, sarà proclamato il personaggio scelto dagli studenti.

Il progetto “La Siracusa delle Donne” ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sulla storia e sul ruolo delle donne siracusane, celebrando il loro impegno in vari settori e avvicinando le nuove generazioni alla conoscenza di figure fondamentali della nostra città.

Itria Peluso

Itria Peluso (detta Lilla), nata l’8 dicembre 1934 a Palazzolo Acreide e deceduta il 1° aprile 2022 a Siracusa, è stata una donna di profonde qualità morali ed umane, di grande apertura mentale e di brillanti doti intellettive. Ordinaria di Storia e Filosofia nei Licei, ha espletato il suo ruolo di insegnante, per quasi tutta la sua carriera presso il Liceo Classico “T. Gargallo” di Siracusa, in cui era stata anche alunna, mostrando una ampia e profonda preparazione nella sua disciplina, oltre ad un grande senso di responsabilità. Il suo carattere solare e aperto le ha consentito di instaurare sempre, sia con alunni che colleghi, un rapporto sereno e di reciproca fiducia, sì da lasciare un segno indelebile in tutti quelli che hanno avuto il pregio di conoscerla. Il suo amore per il “sapere” le ha consentito di raggiungere un alto livello culturale in vari campi ed è divenuta punto di riferimento non solo nell’Istituto Scolastico in cui ha operato, ma anche nella Cultura Siracusana. Ha vissuto intensamente la vita della Scuola, partecipando alacramente a tutte le attività scolastiche ed extrascolastiche. Innamorata da sempre del Teatro (inteso come mezzo di crescita culturale e umano) ha infuso questa passione negli allievi del Liceo, preparandoli alla partecipazione a rassegne Teatrali a Palazzolo Acreide (Festival dei Giovani), ad Ancona, a Torino, ecc.… Fermamente convinta della validità dell’ Associazionismo ha dato sempre un valido e costante contributo a quelle siracusane: Fidapa, Uciim, Convegno Maria Cristina, Dante Alighieri, Ammi, Fildis, Innerwill, Unitre di Siracusa, è stata una delle fondatrici dell’Associazione Artistica -culturale “ La nuova Scena”. Non ha mai voluto dedicarsi alla politica attiva, né ambire a cariche pubbliche ma ha mirato alla carica più grande e qualificante: “essere insegnante”.

Lucia Acerra

Lucia Acerra è una figura di spicco nel panorama della difesa dell’ambiente e della cultura in Sicilia. La sua carriera, lunga e appassionata, è stata dedicata non solo alla tutela del patrimonio naturale e storico della sua città, Siracusa, ma anche alla formazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni su temi fondamentali come la sostenibilità e la conservazione. Lucia Acerra si è laureata in Filosofia e Pedagogia presso l’Università di Catania, e successivamente ha ottenuto una borsa di studio presso l’Istituto Sturzo di Roma, dove ha approfondito le sue competenze nell’ambito della cultura e della politica. La sua carriera professionale inizia come docente di Lettere presso la Scuola Media Mazzini di Siracusa, dove ha trasmesso ai suoi studenti l’amore per la cultura e la conoscenza. Negli anni ’70, Lucia Acerra si iscrive a Italia Nostra, un’associazione che si occupa della difesa del patrimonio culturale e ambientale italiano. Qui diventa responsabile del settore Educazione e Ambiente, e ben presto assume il ruolo di presidente. La sua guida si è rivelata determinante nel dare vita a progetti concreti per la salvaguardia dei beni culturali e naturali di Siracusa e delle sue zone limitrofe. Le sue battaglie più significative riguardano la tutela dell’ambiente e il recupero del patrimonio storico della città, ma anche la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle amministrazioni locali su questi temi. Ha contribuito attivamente alla difesa di Ortigia con la lotta per l’applicazione della Legge Speciale per il recupero e il restauro dei suoi monumenti. Negli anni successivi, ha combattuto contro l’abusivismo edilizio, l’espansione incontrollata della città che minacciava le aree agricole e le risorse naturali. È stata tra i principali sostenitori della creazione delle Riserve Naturali, da Vendicari al Ciane e Saline, da Pantalica a Cavagrande, aree di grande valore ecologico e culturale. Negli anni ’90, Lucia Acerra si è distinta per la sua continua attività di sensibilizzazione attraverso convegni, scritti e pubblicazioni che richiamavano l’attenzione sulla necessità di preservare le risorse culturali della città. Tra le sue battaglie più note in questo periodo, c’è stata la salvaguardia della Latomia dei Cappuccini, un sito archeologico di grande valore storico che rischiava di essere dimenticato o trascurato. Nel corso dell’ultimo decennio, Lucia Acerra ha concentrato i suoi sforzi sulla salvaguardia di Villa Reimann, un importante esempio di architettura del passato che stava cadendo nell’abbandono. La sua lotta non è stata solo per il recupero materiale dell’edificio, ma anche per la memoria storica e culturale che questa villa rappresenta per la città di Siracusa. Fu iscritta a varie associazioni ed ha collaborato con esse: Avis, Unicef, Amici dell’Inda, Storia Patria, Croce Rossa. Lucia Acerra ha dedicato gran parte della sua vita anche alla scrittura, pubblicando saggi che analizzano e descrivono i monumenti e i luoghi simbolo di Siracusa. Le sue opere sono testimonianze lungimiranti di una stagione in cui l’importanza del patrimonio culturale non era ancora pienamente compresa, ma in cui Acerra credeva fermamente che esso potesse diventare una risorsa per il rilancio economico e culturale della città. La sua visione è stata pionieristica, contribuendo a far crescere la consapevolezza del valore del patrimonio culturale come motore di sviluppo economico. Lucia Acerra è un esempio di come l’impegno civile e culturale possa cambiare una città, sensibilizzando la collettività e influenzando le politiche pubbliche. Il suo esempio dimostra che la passione per l’ambiente, la cultura e la memoria storica può contribuire a costruire un futuro più sostenibile e consapevole.

 

 

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