Aggiornato al 16/06/2025 - 12:31
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Guerra Israele-Iran fa volare i prezzi carburanti: benzina sopra 1,70€, gasolio a 1,60€

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Staffetta Quotidiana: “Mercati petroliferi in subbuglio”. Eni rialza di 1 cent, IP e Q8 di 2 cent sul gasolio. Autostrade fino a 2,07€ al litro

 L’apertura del nuovo fronte di guerra tra Israele e Iran ha scatenato una reazione a catena sui mercati petroliferi internazionali, con immediate ripercussioni sui prezzi dei carburanti in Italia. Secondo l’analisi di Staffetta Quotidiana, il Brent si è apprezzato del 10% circa, per poi stabilizzarsi intorno ai 75 dollari, riportandosi ai livelli di inizio aprile.

Effetto domino sui prodotti raffinati

L’escalation geopolitica ha colpito duramente anche le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo, che hanno raggiunto i massimi da inizio aprile. La benzina ha registrato un aumento dell’equivalente di due centesimi al litro, mentre il gasolio ha subito un rincaro di tre centesimi.

Il riflesso sui prezzi alla pompa non si è fatto attendere“, sottolinea Staffetta Quotidiana, evidenziando come la tensione internazionale si traduca immediatamente in maggiori costi per i consumatori italiani.

Dopo due settimane di relativa stabilità, la benzina è tornata sopra quota 1,70 euro al litro (media nazionale self service), mentre il gasolio ha superato la soglia di 1,60 euro. Un ritorno ai livelli che aveva caratterizzato i mesi primaverili, cancellando i modesti ribassi delle settimane precedenti.

Secondo la consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, sabato Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Rialzi più consistenti per IP e Q8, che hanno registrato aumenti di due centesimi al litro sul gasolio.

Questi adeguamenti testimoniano la rapidità con cui le tensioni geopolitiche si trasferiscono dalla speculazione finanziaria ai distributori stradali, impattando direttamente sul portafoglio degli automobilisti.

Il quadro dettagliato dei prezzi nazionali

Le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati da Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti, delineano il seguente scenario:

Benzina:

  • Self service: 1,707 euro/litro (+10 millesimi)
    • Compagnie: 1,714 euro/litro
    • Pompe bianche: 1,693 euro/litro
  • Servito: 1,846 euro/litro (+8 millesimi)
    • Compagnie: 1,889 euro/litro
    • Pompe bianche: 1,762 euro/litro

Gasolio:

  • Self service: 1,605 euro/litro (+9 millesimi)
    • Compagnie: 1,614 euro/litro
    • Pompe bianche: 1,588 euro/litro
  • Servito: 1,745 euro/litro (+8 millesimi)
    • Compagnie: 1,790 euro/litro
    • Pompe bianche: 1,658 euro/litro

Carburanti Alternativi: Stabili GPL e Metano

Diverso l’andamento per i carburanti alternativi:

GPL servito: 0,709 euro/litro (-1 millesimo)

  • Compagnie: 0,718 euro/litro
  • Pompe bianche: 0,699 euro/litro

Metano servito: 1,439 euro/kg (-2 millesimi)

  • Compagnie: 1,444 euro/kg
  • Pompe bianche: 1,435 euro/kg

GNL: 1,270 euro/kg (invariato)

  • Compagnie: 1,268 euro/kg
  • Pompe bianche: 1,271 euro/kg

Autostrade: il salasso dei viaggi estivi

Particolarmente penalizzati i prezzi sulle autostrade, che raggiungono livelli proibitivi in vista della stagione estiva:

  • Benzina self service: 1,806 euro/litro
  • Benzina servito: 2,074 euro/litro
  • Gasolio self service: 1,715 euro/litro
  • Gasolio servito: 1,986 euro/litro
  • GPL: 0,843 euro/litro
  • Metano: 1,508 euro/kg
  • GNL: 1,342 euro/kg

Impatto economico e sociale

Il ritorno della benzina sopra 1,70 euro rappresenta un duro colpo per le famiglie italiane, già alle prese con l’inflazione e l’aumento del costo della vita. L’escalation geopolitica in Medio Oriente dimostra ancora una volta quanto l’Italia sia vulnerabile alle oscillazioni dei mercati energetici internazionali.

Gli analisti di Staffetta Quotidiana evidenziano come i “mercati petroliferi in subbuglio” potrebbero continuare a registrare volatilità elevata finché persisterà l’instabilità geopolitica tra Israele e Iran. La situazione richiede un monitoraggio costante, considerando che ulteriori escalation militari potrebbero spingere il Brent verso nuovi picchi, con conseguenti rincari alla pompa.

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