Andò, Carsen, Peparini e Sinigallia firmano la regia degli spettacoli con Bergamasco, Sartori, Marchioni e Costa tra i protagonisti
A ridosso del palchetto per le conferenze del Palazzo greco, gli anni di esperienza sembrano polverizzarsi. L’umiltà prende il posto del stile, perché a primeggiare sono le emozioni. La 60esima stazione di rappresentazioni classiche, presentata stamattina nella sede dell’Inda (Istituto nazionale de dramma antico) di corso Matteotti, si annuncia nel segno dell’emozione, oltreché dell’innovazione tecnologica che, da quest’anno più di tutti gli altri, abbraccerà la magnificenza classica. Emozionato è Daniele Pitteri, nuovo soprintendente chiamato in causa a parlare di presente ma, fresco di nomina, può proiettare nel futuro il proprio lavoro. «Saranno quattro anni molto impegnativi – ha detto Pitteri – sono qui per progettare il futuro. Il presente è già fatto e mi sembra bellissimo, con una stagione straordinaria».
Il futuro si vedrà, poiché il 9 maggio al Teatro Greco saranno spente 60 candeline con “Elettra” di Sofocle, per la regia del sicilianissimo Roberto Andò con Sonia Bergamasco ad interpretare Elettra. «Un’opera straordinaria – ha detto un emozionato Andò – perché quella di Elettra è una figura femminile che parla molto all’oggi: è una disobbediente, attraverso la chiave delle emozioni, del tormento».
Il filo conduttore del canadese Robert Carsen è Edipo: nel 2022 guidò un magistrale Edipo Re, osannato dalla critica, mentre il 10 maggio debutterà con Edipo a Colono, sempre opera di produzione sofoclea.
Ogni volta è «un’enorme emozione» anche per Carsen, che prende – umilmente – le distanze dalla propria cifra stilistica. «Spero di non avere uno stile – ha detto il regista canadese – ma (di adattare uno) stile in base alla tragedia, commedia, l’opera musicale. Edipo a Colono è n’opera straordinaria e con un approccio molto diverso rispetto a Edipo Re: si narra di un uomo da punti di visti differenti e opposti».
Edipo è sempre lui, Giuseppe Sartori, veneto, di Treviso. «C’è l’impronta riconoscibile di Carsen – ha detto Sartori – ma non è più una tragedia pubblica: si ambienta in un luogo naturale e misterioso. La profondità delle parole di questo testo non può lasciare indifferente».
La stagione si completerà con “Lisistrata” di Aristofane, per la regia di Serena Sinigallia «Un sogno che si avvera – ha detto la regista collegata da remoto – La pace è più che urgente e Aristofane ce lo ha insegnato. Senza il buon governo e l’amore è difficile costruirla», in cui la stessa Lisistrata sarà interpretata da Lella Costa «Un privilegio grandissimo – ha detto Costa – sono già stata al Teatro Greco nel 2020, rimasta sopraffatta dal luogo magico e dalla storia». Mentre il coreografo Giuliano Peparini dirigerà l’ “Iliade”, con Vinicio Marchioni nei panni di Aedo e le musiche di Beppe Vessicchio. «Una emozione – ha raccontato l’attore diventato famosissimo per aver interpretato il “Freddo” nella serie televisiva Romanzo Criminale – poter arrivare nel teatro più bello del mondo».
Marina Valensise, consigliere delegato della fondazione, ha parlato dell’aspetto innovativo. «Quest’anno – ha dichiarato Valensise – la stagione è all’insegna dell’innovazione e dell’inclusione. Innovazione perché abbiamo adottato dei dispositivi che grazie all’intelligenza artificiale permettono di tradurre in simultanea i testi che vengono recitati, inclusione poiché abbiamo dei dispositivi che permettono ai non vedenti di seguire nel linguaggio dei segni attraverso i visori speciali gli spettacoli. Un’assoluta innovazione che pone l’Inda all’avanguardia. Il futuro è nell’antico e l’antico dimostra che è la risorsa privilegiata per guardare ed entrare a pieno ritmo nel futuro». Il sindaco, Francesco Italia, ha annunciato una stagione saltante a partire dai «risultati del botteghino – ha detto Italia – che sono già entusiasmanti».