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Gran finale

“Giocavamo a mosca cieca”: al Teatro Massimo l’epilogo toccante del Teatro Civile

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Cala il sipario sulla prima edizione della rassegna di Teatro Civile al Teatro Massimo di Siracusa con uno spettacolo di forte impatto emotivo: “Giocavamo a mosca cieca”, scritto da Carmelo Miduri, con protagonisti Anna Passanisi e Davide Sbrogiò e le musiche originali di Ludovico Leone

L’appuntamento è per giovedì 24 aprile alle ore 21:00.

Una storia siciliana ritrovata: i “Bambini della Croce Bianca”

Lo spettacolo porta in scena una vicenda potente, tratta dal libro-inchiesta “I bambini della croce bianca” dello stesso Miduri, cronista che negli anni ’80 portò alla luce una storia sepolta. Siamo nella Sicilia degli anni ’60, terra di emigrazione e speranze difficili. Molti genitori, partendo per il Nord Italia o l’estero in cerca di fortuna, erano costretti ad affidare i propri figli a istituti di assistenza, spesso poco più che nomi sulla carta.

Tra questi, un tracomatosario sui monti Sicani, dove migliaia di bambini vennero “ricoverati”. La diagnosi, però, era errata: non erano affetti da tracoma, ma vissero per anni nel terrore di diventare ciechi, “giocando a mosca cieca” per esorcizzare una paura indicibile. La pièce, come il libro, racconta la vita sospesa di alcuni di questi bambini, intrecciando il dramma dell’emigrazione con atti di inaspettata solidarietà e la necessità di crescere troppo in fretta – un’eco che risuona tristemente attuale pensando ai tanti minori non accompagnati che oggi approdano sulle nostre coste. Una microstoria che si fa specchio della macrostoria, lasciando nello spettatore sentimenti contrastanti, tra dolore e speranza.

Il bilancio di una rassegna necessaria

“Giocavamo a mosca cieca”, prodotto dall’Associazione Città Teatro, conclude degnamente una rassegna che ha avuto il merito di portare sul palcoscenico del Massimo temi cruciali del nostro tempo e della nostra storia. Dai “Fatti di Avola” (“Itria”) alla memoria della Shoah (“Se questo è un uomo” da Primo Levi), dall’impegno non violento di Danilo Dolci (“La ricetta di Danilo”) alle donne contro la mafia (“Libere”), fino al depistaggio sulla strage di Via D’Amelio (“La grande menzogna” di Claudio Fava).

Spettacoli che hanno saputo parlare non solo al pubblico serale, ma anche ai più giovani attraverso matinée dedicate, con l’obiettivo, riuscito, di “sensibilizzarli, stimolarne un pensiero critico e fornire loro strumenti per riflettere sul mondo che ci circonda”. Un percorso culturale e civile impreziosito dalla collaborazione con Unicef Italia. L’appuntamento di giovedì è l’ultima occasione per partecipare a questa significativa esperienza di teatro come strumento di conoscenza e coscienza civile.

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