Aggiornato al 13/06/2025 - 08:33
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Anticorruzione

Amato: “Serve un Patto provinciale per legalità e sviluppo sostenibile con i fondi UE”

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Il professore Daniel Amato propone l’istituzione di un tavolo permanente sui fondi europei: “Legalità, trasparenza e responsabilità condivisa sono condizioni imprescindibili

In un momento storico segnato da una rilevante immissione di risorse pubbliche, in particolare tramite i fondi europei del PNRR e della programmazione 2021-2027, arriva la proposta del professore siracusano Daniel Amato, docente di Diritto dell’Unione Europea ed esperto in anticorruzione e contrasto alla criminalità dei colletti bianchi: istituire un Tavolo Provinciale permanente sui Fondi Europei, la Pubblica Integrità e lo Sviluppo Sostenibile.

È urgente e non più rinviabile – ha dichiarato Amato – l’istituzione di un Tavolo Provinciale permanente sui Fondi Europei, la Pubblica Integrità e lo Sviluppo Sostenibile”.

Un’iniziativa che, secondo l’esperto, si rende necessaria per garantire che le risorse comunitarie siano utilizzate nel rispetto della legalità, della trasparenza e della responsabilità condivisa. “La corretta attuazione dei progetti finanziati dall’UE deve poggiare su solide basi di legalità, trasparenza e responsabilità condivisa. In assenza di un presidio civico-istituzionale forte, il rischio concreto è che le risorse comunitarie vengano intercettate da circuiti opachi, clientelari o addirittura criminali, vanificando le finalità di coesione e innovazione che l’Europa ci affida”.

Amato richiama l’attenzione sulla pericolosità della criminalità dei colletti bianchi: “Non agisce con la violenza, ma con il consenso, l’accesso privilegiato e la manipolazione delle regole. Per questo è essenziale non solo reprimere, ma prevenire con intelligenza e coesione istituzionale”.

Il cuore della proposta è un “Patto provinciale di integrità e sviluppo sostenibile”, un documento di impegno condiviso da enti pubblici, imprese, università, società civile e organi di controllo. “Questo Patto dovrà stabilire criteri chiari e stringenti di etica pubblica, trasparenza procedurale, valutazione di impatto ambientale e sociale, responsabilità delle filiere produttive e vigilanza antimafia. Non si tratta di burocratizzare i processi, ma di blindare la legalità come condizione necessaria allo sviluppo autentico del territorio”.

Il tavolo provinciale dovrebbe diventare, secondo Amato, un punto di riferimento permanente per il confronto tecnico e politico, ma anche uno spazio di ascolto partecipato, formazione e raccordo tra livelli istituzionali. “È fondamentale creare una cultura della legalità non solo reattiva, ma propositiva, strutturale e integrata nelle scelte di pianificazione”.

Chiara la visione del giurista: “La provincia di Siracusa può essere un laboratorio europeo d’avanguardia, ma solo se sarà capace di connettere sviluppo e integrità come due facce della stessa moneta. È tempo di agire e di mettere insieme Enti Locali, organizzazioni datoriali, sindacali, privato sociale per creare una ‘rete della legalità’”.

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