Caso clinico all’ospedale Umberto Primo evidenzia inefficienze burocratiche che aumentano i costi del sistema sanitario siciliano di quasi 600 euro per singolo paziente
Una lista d’attesa di 34 giorni per un piano terapeutico. La denuncia è di Giovanni Di Lorenzo, un paziente che ha deciso di raccontare la propria storia e donarla alle cronache per mette in evidenza le contraddizioni del sistema sanitario siracusano.
Di Lorenzo, paziente sottoposto a terapia per trombosi venosa nel reparto di Chirurgia vascolare dell’ospedale “Umberto I”, ha documentato la propria esperienza per denunciare i disservizi legati ai piani terapeutici.
Dopo la diagnosi del 29 maggio, Di Lorenzo ha ricevuto cure d’urgenza con eparina iniettabile, farmaco dal costo elevato ma necessario per la fase acuta del trattamento. Superata l’emergenza, il medico curante ha prescritto il passaggio a un anticoagulante orale, significativamente più economico per la terapia di mantenimento a lungo termine.
L’iter burocratico per ottenere il piano terapeutico necessario alla prescrizione del nuovo farmaco ha però riservato una sorpresa. Recatosi il 24 giugno all’ambulatorio competente, l’uomo si è visto fissare l’appuntamento per il 28 luglio, con un’attesa di 34 giorni per una prestazione amministrativa.
La differenza economica tra i due trattamenti è considerevole. L’eparina iniettabile costa 20,70 euro al giorno, mentre il farmaco orale alternativo ha un costo giornaliero di 3,50 euro. Durante il periodo di attesa forzata, il sistema sanitario sosterrà una spesa aggiuntiva di quasi 585 euro per questo singolo caso.
Il personale sanitario interpellato ha spiegato che l’ambulatorio opera in condizioni di costante emergenza. I farmaci classificati come salvavita ricevono priorità immediata, mentre le altre prescrizioni seguono l’ordine cronologico delle prenotazioni. Circa sessanta pazienti risultavano in lista d’attesa prima del caso descritto.
«Sono pienamente cosciente per diretta esperienza personale – ha raccontato Di Lorenzo – della validità del Reparto di Cardiologia, come per quello di Chirurgia vascolare. Li ho visti lavorare tra mille difficoltà, per Amore del proprio ruolo e per rispetto dei malati, ma siano messi, una volta per tutte, in condizioni di operare correttamente».
Il paziente fa riferimento alle notizie circolate nelle scorse settimane, circa l’abbattimento delle liste d’attesa.
«Nonostante proclami, sorrisi fotografici e tromboni vari – ha proseguito Giovanni Di Lorenzo – che si sperticano in carezze, la realtà che salta agli occhi impone “solo” trentaquattro giorni di attesa per una banalissima prescrizione. Osservare ciò che succede e consultare i Primari, i Medici, le Associazioni e chiunque possa dare un contributo di chiarezza alle condizioni della sanità siracusana dovrebbe essere l’imperativo di chi è posto ai vertici dell’ASP provinciale di Siracusa. Possiamo serenamente affermare che così non è. Purtroppo. Nonostante i proclami e le foto».