“Se non posso ballare non è la mia rivoluzione” – edito da Solferino – di Lella Costa, è la summa di 104 biografie di donne scomparse, le cui azioni o certi particolari sono spesso avvolti nell’oblio, nonostante l’impronta indelebile lasciata dalle stesse
Il libro, che si ispira a “Il catalogo delle donne valorose” – edito da Mondadori – di Serena Dandini (che ha curato la prefazione del libro di Lella Costa e da cui ha preso vita anche lo spettacolo teatrale “Se non posso ballare non è la mia rivoluzione” per la regia di Serena Sinigaglia), è stato presentato dalla giornalista, Monica Cartia, nella sede di “Made Program”, Accademia di Belle Arti. Durante l’incontro, organizzato dalla Casa del libro di Marilia Di Giovanni, dall’Associazione amici della casa del libro, presieduta da Matilde Di Giovanni, e dalla “Brigata rosa”, Lella Costa ha sottolineato come, a suo giudizio, oggi ad essere rivoluzionario sia l’esercizio del pensiero.
“A tal proposito – ha detto – preferisco parlare di “Concezione maschile” e di “Concezione femminile”, anziché di uomini e donne che potrebbero avallare rispettivamente una visione opposta a quella del proprio genere di appartenenza. Lella Costa, dunque, dando seguito alle domande di Monica Cartia, e corredata dalle brillanti letture della docente, Giulia Valentini, ha sviscerato alcuni dei nomi illustri contenuti nel libro (che si snoda dalla poetessa lirica, Saffo, alla scrittrice, Michela Murgia): Audrey Hepburn la quale, tra l’altro, disse che “Chi non crede nei miracoli non è realista”; Franca Valeri ricordata, fra l’altro, per la corrosiva battuta “La morte del marito è un così grande dolore a cui nessuna donna rinuncerebbe”; Mary Anderson che nel 1903 inventò il tergicristallo dell’auto; Lillian Moller Gilbreth, la first lady dell’ingegneria americana, che inventò anche la pattumiera a pedale e il frullatore elettrico.
Pur non essendo compresa nel libro, non poteva mancare un accenno alla figura di Lisistrata, commedia di Aristofane, che, inserita quest’anno nel cartellone delle rappresentazioni classiche, è interpretata magistralmente da Lella Costa. <<Lisistrata – ha detto – è una leader politica che mostra la sua genialità quando riesce a convincere le donne ateniesi e spartane ad intraprendere lo sciopero del sesso, per mettere fine alla guerra fra le rispettive città>>. Un’iniziativa che fa il paio con quanto ebbe a dire Elsa Morante: La vostra guerra non è la nostra. Noi siamo per l’allegria e la grazia, ossia la felicità.