Aggiornato al 26/06/2025 - 11:13
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Mozione Integrativa

Siracusa, FdI propone anche una via per Lupo e Rossi: “Violenza senza colore politico”

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Mozione integrativa alla proposta per Sergio Ramelli: Fratelli d’Italia chiede l’intitolazione di uno spazio pubblico anche a Mario Lupo e Walter Rossi. Le due mozioni saranno discusse insieme il 3 luglio in consiglio comunale

Durante la conferenza dei capigruppo tenutasi questa mattina, Fratelli d’Italia Siracusa ha presentato un’integrazione alla mozione per l’intitolazione di una strada a Sergio Ramelli, già in calendario. Con questa proposta, il gruppo consiliare ha chiesto che venga valutata anche l’intitolazione di una strada, un largo o un parco a Mario Lupo e Walter Rossi, due giovani di sinistra uccisi da esponenti della cosiddetta estrema destra.

Le due mozioni saranno trattate congiuntamente nella seduta del consiglio comunale del 3 luglio, nel pomeriggio.

«Per noi la violenza non ha colore politico e va sempre isolata e ripudiata», affermano i consiglieri del gruppo FdI, che nella proposta invitano a riflettere su un momento storico segnato da tensioni e conflitti ideologici. La scelta di proporre un’iniziativa condivisa nasce, si legge nel comunicato, dalla volontà di «indicare la strada della condivisione, della pacificazione e della libertà di confronto e manifestazione del pensiero, che alcuni tramite l’uso della violenza hanno pensato di negare ad altri».

Il capogruppo Paolo Cavallaro, insieme al consigliere Paolo Romano, ha firmato la mozione integrativa. Nella nota diffusa alla stampa si sottolinea che la proposta ha suscitato «mugugni tra i consiglieri dell’area della sinistra politica», ma si esprime l’auspicio che si possa fare un passo avanti «verso ciò che unisce e deve essere motivo di condivisione».

«Ci auguriamo che la sinistra riesca a fare i conti con la storia e a superare logiche manicheiste che tante volte l’hanno caratterizzata», prosegue la nota, che ribadisce l’intenzione del gruppo di approvare entrambe le mozioni, nel rispetto delle vittime di ogni parte politica.

«I morti ammazzati sono tutti uguali, come anche sempre da rispettare le idee per cui hanno perso la vita», concludono i consiglieri, citando Evelyn Beatrice Hall: «Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire».

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