Aggiornato al 10/07/2025 - 17:23
Siracusapress.it
Nessuno stop

Elemata Maddalena, il TAR annulla il permesso ma non blocca il progetto: riqualificazione possibile dopo la nuova valutazione ambientale

Siracusapress.it

condividi news

Il TAR di Catania si pronuncia sul progetto di riqualificazione costiera di Punta della Mola, nota come “Pillirina”, e la sua sentenza, rigettando sette degli otto punti del ricorso di Legambiente, disegna uno scenario molto diverso da uno stop definitivo

I giudici amministrativi, infatti, hanno annullato il permesso di costruire rilasciato dal Comune di Siracusa, ma non per un divieto assoluto a edificare, bensì per un vizio procedurale legato alla mancata conclusione della Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA).

La riqualificazione, quindi, non è bloccata in linea di principio, ma l’iter dovrà essere riavviato dal Comune per sanare la mancanza.

Le ragioni della sentenza: bocciati i motivi principali del ricorso

Nel dettaglio, la sentenza della Quarta Sezione del TAR (n. 2175/2025, pubblicata il 9 luglio) ha esaminato i sei motivi di ricorso presentati da Legambiente Sicilia. L’associazione ambientalista sosteneva, tra le altre cose, che i fabbricati oggetto dell’intervento fossero meri ruderi di opere belliche e non “edifici esistenti”, e che il progetto violasse il divieto di edificazione entro i 150 metri dalla costa.

Su questi punti cruciali, i giudici hanno dato torto a Legambiente. Il Tribunale ha stabilito che gli immobili, pur essendo ex strutture militari, erano “accertabili nei loro elementi essenziali” e che pertanto l’intervento di “restauro e consolidamento dei fabbricati esistenti senza alterazione dei volumi” è consentito dalla legge regionale n. 78/1976. Il TAR ha quindi respinto le censure che miravano a dimostrare l’inedificabilità assoluta dell’area.

Il vizio procedurale: la Valutazione Ambientale incompiuta

L’annullamento del permesso di costruire deriva invece dall’accoglimento parziale del quarto motivo di ricorso, quello relativo alla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA). Il progetto ricade infatti all’interno del Sito di Importanza Comunitaria “Capo Murro di Porco, Penisola della Maddalena e Grotta Pellegrino”.

I giudici hanno chiarito che la competenza per la VIncA era del Comune di Siracusa. L’amministrazione comunale ha correttamente avviato il procedimento, ma, si legge in sentenza, non lo ha mai concluso. Dopo aver chiesto un parere alla Regione (che non è arrivato nei termini), il Comune “non ha speso alcuna motivazione relativamente alla valutazione dello studio presentato” dalla società proponente. In pratica, è mancato l’atto finale che attestasse la valutazione sull’impatto ambientale del progetto.

Cosa succede ora: la palla torna al comune

L’effetto della sentenza è chiaro: il permesso di costruire n. 14/2023 è annullato. Tuttavia, il TAR non ha chiuso la porta al progetto di Elemata Maddalena. Al contrario, ha indicato la strada da seguire. L’Amministrazione comunale dovrà, “in virtù dell’effetto conformativo discendente da questa sentenza, provvedere a riavviare l’iter procedimentale […] concludendo il procedimento autorizzatorio per l’intervento di cui si tratta previo espletamento della procedura VINCA“.

In sintesi, la riqualificazione dell’area non è stata giudicata illegittima in sé, ma è stata fermata per una mancanza burocratica. La palla torna ora nelle mani del Comune di Siracusa, che dovrà completare correttamente la valutazione ambientale per poter, eventualmente, rilasciare un nuovo e valido permesso di costruire.

Primo Piano

ULTIMA ORA

CULTURA

EVENTI

invia segnalazioni