Aggiornato al 25/06/2024 - 17:23
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Situazione drammatica

Emergenza rifiuti, l’ordinanza di Schifani è inapplicabile e la discarica di Lentini resta chiusa

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File di compattatori all’ingresso dell’impianto, prime discariche abusive comparse in diversi comuni

La chiusura dell’impianto per il Trattamento meccanico e biologico (Tmb) della discarica di Sicula Trasporti a contrada Coda Volpe, Lentini, ha innescato una grave emergenza rifiuti in oltre 200 Comuni della Sicilia. La discarica, situata nel Siracusano, è sottoposta ad amministrazione giudiziaria e ha smesso di ricevere i rifiuti indifferenziati da giorni, causando una crisi che rischia di trasformarsi in un’emergenza sanitaria.

Nonostante l’ordinanza firmata ieri sera dal presidente della Regione e commissario per i rifiuti, Renato Schifani, che autorizza temporaneamente lo stoccaggio dei rifiuti, gli autocompattatori sono in coda davanti alla struttura, impossibilitati a conferire i rifiuti. In molti Comuni i rifiuti non raccolti iniziano già ad accumularsi per le strade, esposti al sole e creando rischi per la salute pubblica.

A Catania, la situazione è particolarmente critica con la formazione di microdiscariche a cielo aperto. Nonostante la raccolta differenziata sia ancora in corso, molti cittadini non rispettano il calendario di raccolta e abbandonano sacchi di spazzatura non differenziata, aggravando ulteriormente la crisi. Di fronte all’impossibilità di smaltire i rifiuti, diversi Comuni hanno sospeso i mercatini rionali.

Secondo quanto appreso da ANSA, la Regione è in dialogo con i commissari giudiziari di Sicula Trasporti per stabilire le modalità di applicazione dell’ordinanza emessa dal presidente Schifani. Tuttavia, il deputato regionale di Sud chiama Nord, Giuseppe Lombardo, ha espresso preoccupazione riguardo all’effettiva applicabilità dell’ordinanza. Gli amministratori giudiziari, infatti, non avrebbero a disposizione le aree necessarie per lo stoccaggio provvisorio delle eco balle, sollevando problemi sia amministrativi che giudiziari.

La questione ruota attorno al rilascio della valutazione d’impatto ambientale (Via) da parte della Regione e a un provvedimento del Gip di Catania che, in assenza di Via, ha ordinato la chiusura dell’impianto Tmb entro 24 ore. Sebbene il decreto del presidente Schifani sembrasse aver superato l’impasse con un’autorizzazione provvisoria di 20 giorni, gli amministratori giudiziari, coinvolti nella gestione dell’impianto dopo l’inchiesta ‘Mazzetta Sicula’ della Dda di Catania, potrebbero richiedere un nuovo parere del Gip prima di procedere alla riapertura, per evitare rischi legali.

La situazione resta critica e richiede un intervento immediato per evitare che l’emergenza rifiuti si trasformi in una crisi sanitaria su vasta scala. I cittadini di Siracusa e degli altri Comuni colpiti attendono risposte rapide ed efficaci dalle autorità competenti.

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