Dopo la lettera che dalla Finlandia “fustigava” la scuola siciliana e siracusana in particolare, arriva ancora dalla Scandinavia una nuova, anche se più bonaria, tirata d’orecchie ai siciliani.
Dalle pagine della Sicilia apprendiamo infatti di un turista svedese che, dopo aver passato una vacanza da sogno in Sardegna, decide di provare, non senza scetticismo, la Sicilia.
Eppure, arrivato nell’Isola, questo simpatico turista si ricrede: “La Sicilia ha spiagge e mare ugualmente belli.
E non basta, la Sicilia è anche ricca di storia e cultura. Poi, come in tutta Italia il cibo è fantastico, i vini stupendi, i paesaggi meravigliosi e la gente è stupenda: fa del suo meglio per aiutare quando hai bisogno e si adopera per farti passare la più bella vacanza possibile.”
Fin qui i complimenti, ma ecco che arrivano le bastonate: “come mai questa perla è racchiusa in un guscio deteriorato e sporco? Perché non si rispetta la madre terra? Gli italiani tengono alla famiglia, sono fieri del loro patrimonio e credo che anche la vostra terra sia importante per voi. O forse no? Come mai c’è così tanta spazzatura in giro per le strade, in natura, in spiaggia, nelle piazzole di sosta dell’autostrada? Forse per voi che vedete questo scenario ogni giorno è diventata una cosa normale, non ci fate più caso. Ma per me, da turista, non sembra l’Italia ma qualche posto dimenticato. Dovrebbe essere semplice fare la cosa giusta e seguire le regole.”
Già, dovrebbe essere semplice, mio caro. Ma a quanto pare, non lo è anche perché, come giustamente anche tu fai notare nella tua lettera, il sistema è complicato e macchinoso.
“Questo sistema dei rifiuti è troppo complicato: un giorno per il vetro, un giorno per la plastica, un giorno per il metallo, un giorno per l’umido e un giorno per l’indifferenziata. Sappiamo che l’homo sapiens è pigro per natura. E quindi cosa fa? Se il bidone dell’indifferenziata è già pieno butta spazzatura in giro per le strade.
In Svezia i bidoni fuori casa sono per la raccolta indifferenziata e l’umido mentre carta, plastica e metallo si portano in stazione di riciclaggio (e il pigro butta tutto nell’indifferenziata). In più le bottiglie di plastica e le lattine di bibite vanno portate al supermercato: lì c’è un deposito e vieni pagato per ogni bottiglia/lattina che riporti. ”
Sembra fantascienza in effetti, ma invece è tutto vero
Nella lettera, il turista cita esempi di cattivo funzionamento dei centri di raccolta, un problema vissuto di recente proprio dai siracusani costretti a tenere per mesi ingombranti a casa, ma termina per fortuna con un nuovo richiamo positivo:
“Sapete che tantissimi Paesi pagherebbero per avere le vostre ricchezze? Perché le trasformate in povertà? Rispettate i doni che vi ha fatto la natura, che con l’Italia è stata super generosa. Valorizzate la vostra perla, non chiudetela in un guscio di immondizia.”
Ancora una strigliata scandinava dunque, questa volta, forse, oggettivamente meritata.