Aggiornato al 18/08/2022 - 12:02

La Pillirina è di tutti, ma fruirne è diventato impossibile

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In un post su Facebook, un avvocato siracusano denuncia il controsenso della Pillirina, isolata e non accessibile

La Pillirina, meravigliosa e antica località balneare di Siracusa, riesce sempre, suo malgrado, a far discutere. Questa volta non per la diatriba tra gli ambientalisti e la società che vorrebbe costruirvi un residence sottraendo la fruibilità del luogo al pubblico, ma per un episodio denunciato sul proprio profilo Facebook dall’avvocato Pier Luigi Romano. Il legale siracusano, ieri, ha infatti scritto un post rivolto al sindaco di Siracusa, all’assessore e al dirigente competenti e, in generale, a chiunque fosse in grado di fornire “una risposta sensata”.

Nel post ha raccontato di essersi recato a mare alla Pillirina in motocicletta, dal momento che non vi sono mezzi pubblici che conducono nelle immediate vicinanze di questa bellissima località. Su questo punto, va precisato che in realtà esiste un autobus urbano, il numero 23, che ferma in contrada Isola (via Lido Sacramento, via Isola della Maddalena, Punta Del Pero). Tuttavia, anche se qualche fermata è in linea d’aria molto vicina alla Pillirina, a piedi la distanza fino alla sola traversa di accesso (traversa S. Agostino) e ancor più fino alla spiaggia, non è poca, soprattutto sotto il sole e con le temperature estive. Ecco perché siracusani e turisti scelgono di andare in moto o auto, imboccando la traversa. Solo che, all’inizio della stradina, racconta il legale, l’unico cartello che si trova “non è l’indicazione dell’accesso al mare ma quello del divieto di accesso e di sosta”.

Quindi, escludendo la possibilità di abbandonare l’auto lungo la via Isola, per non rischiare di creare intralcio o pericolo per la circolazione, e avendo la certezza che l’accesso al mare non possa essere impedito nemmeno da un progetto privato (sul quale per adesso peraltro è ancora in corso un contenzioso), c’è solo una cosa da fare se non si vuole rinunciare a un bagno legittimo in un posto che appartiene alla città: parcheggiare lungo la stradina di accesso. Come si è sempre fatto, senza alcuna conseguenza. Il risultato di questa scelta? Lo racconta sempre Romano: “Una bella multa a tutti (ho contato circa 50 veicoli e 3 motocicli)”.

Insomma, la Pillirina, la cui fruibilità pubblica è difesa dagli ambientalisti, da molti cittadini e dal Comune di Siracusa, alla fine non è accessibile. Raggiungibile solo con mezzi privati e priva di qualsiasi possibilità di parcheggio, compresa quella che è sempre stata consentita e che oggi invece diventa oggetto di multe. Perché? “I più maliziosi – scrive sempre Romano – penserebbero che il Comune abbia trovato il modo di fare cassa in maniera veloce; i puri d’animo invece…penserebbero la stessa cosa”.  Il legale siracusano, che nelle risposte ai commenti sotto il suo post si chiede ironicamente se l’unico mezzo per raggiungere questo varco possa essere l’elicottero, ha annunciato che presenterà ricorso.

Al di là dell’impegno di tante associazioni per difendere questo luogo e lasciarlo alla fruizione della cittadinanza; al di là degli esperimenti passati e delle proposte su un servizio turistico di trasporto che conduca direttamente alla Pillirina; al di là della lotta contro il progetto di privatizzazione dell’area; al di là dell’esito del ricorso contro le multe, ciò che viene raccontato dal post dell’avv. Romano pone un interrogativo serio su come si pensa intanto di rendere la Pillirina un luogo raggiungibile per tutti. Qualcosa che dovrebbe essere di interesse massimo per il Comune, perché continuare a isolare questa località e a renderla non raggiungibile, scoraggiandone direttamente l’accessibilità pubblica, significa rischiare di contribuire a indebolire anche la battaglia di chi vuole salvarla e sottrarla agli interessi privati. Se la Pillirina è davvero di tutti, bisogna fare in modo che tutti possano goderne agevolmente e tranquillamente.

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