Migliaia in tutta Italia, alta adesione nel siracusano. Fim, Fiom e Uilm contro le rigidità di Federmeccanica. Alosi (CGIL): “Territorio già in crisi, servono risposte”
Forte adesione anche nel territorio siracusano allo sciopero nazionale dei metalmeccanici indetto oggi da Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutta Italia hanno incrociato le braccia per chiedere a gran voce il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), fermo da tempo, e per difendere il futuro dell’industria manifatturiera.
La mobilitazione, definita “straordinaria” dai sindacati, ha visto i metalmeccanici scendere in piazza (o fermare la produzione nelle fabbriche) per rivendicare non solo aumenti salariali adeguati all’inflazione e alle condizioni di lavoro sempre più complesse, ma anche maggiori diritti, più sicurezza sui luoghi di lavoro e garanzie sulla stabilità occupazionale.
Nel mirino dei sindacati ci sono le associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal, accusate di “rigidità” e di non voler riaprire una trattativa seria per arrivare a un accordo soddisfacente. “Basta perdere tempo, è ora di garantire un contratto dignitoso a chi manda avanti le fabbriche ogni giorno”, è il messaggio che arriva dalle piazze e dalle tute blu.
Particolarmente sentita la protesta a Siracusa, un territorio già duramente provato dalla crisi industriale. Roberto Alosi, Segretario Generale della CGIL di Siracusa, ha commentato la giornata di mobilitazione: “Oggi le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici hanno lanciato un segnale forte e chiaro: il contratto non si tocca e il lavoro va rispettato! Serve un rinnovo che garantisca aumenti salariali certi, diritti e sicurezza”.
Alosi ha poi aggiunto una nota specifica sulla situazione locale: “Il territorio di Siracusa, già colpito dalla crisi industriale, ha bisogno di risposte concrete e non di ulteriori precarietà. La lotta continua fino a quando non otterremo ciò che ci spetta!”