Aggiornato al 24/01/2025 - 16:48
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Parcheggio della discordia

Via Damone, a Siracusa anche un parcheggio diventa caso politico

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Una nota del Centro Naturale Commerciale di via Tisia dal contenuto quanto meno “scomposto” rischia di trasformare il caso politico della chiusura del parcheggio di via Damone, affrontato anche dall’ex Senatore Bruno Alicata, in vicenda giudiziaria, con protagonisti – come parte offesa – i consiglieri Ivan Scimonelli e Ferdinando Messina

La chiusura del parcheggio di via Damone, costruito senza rispettare le destinazioni urbanistiche previste dal Piano Regolatore Generale (PRG), continua a scatenare polemiche politiche. Al centro del dibattito, la replica congiunta dei consiglieri comunali Ivan Scimonelli (Insieme) e Ferdinando Messina (Forza Italia) alle accuse mosse dal Cenaco (Consorzio di via Tisia).

Il Cenaco, in una nota, aveva attribuito ai consiglieri motivazioni personali e politiche, accusandoli di “cattiveria gratuita” contro l’amministrazione comunale. Messina e Scimonelli respingono al mittente queste accuse, ribadendo il loro impegno per il rispetto della legalità.

La replica dei consiglieri

“Il nostro ruolo è quello di garantire che l’amministrazione operi nella piena legalità”, si legge nella nota firmata dai consiglieri. “L’area destinata a parcheggio è stata utilizzata in violazione delle norme del PRG, che prevedeva per quella zona spazi verdi, giochi e sport.”

I consiglieri evidenziano che l’inserimento del parcheggio nel progetto di riqualificazione di via Tisia ha alterato i parametri urbanistici, sacrificando aree destinate al benessere collettivo.

Un’opera abusiva e mal gestita

Secondo Messina e Scimonelli, il parcheggio avrebbe dovuto essere oggetto di una variante urbanistica preliminare e di un appalto distinto, rispettando i vincoli normativi. Al contrario, l’amministrazione ha agito in modo superficiale, “spendendo soldi pubblici per un’opera abusiva che ora danneggia residenti, commercianti e frequentatori della palestra Pino Corso”.

La nota critica anche la mancanza di trasparenza dell’amministrazione, che non avrebbe fornito chiarimenti sui tempi necessari per una possibile variante al PRG né sui passaggi successivi per riaprire il parcheggio.

L’appello alla legalità

“La prima a rispettare le leggi deve essere l’amministrazione comunale”, concludono i consiglieri. “Agire in dispregio delle norme significa sacrificare il bene comune a vantaggio di pochi.”

L’ex senatore Bruno Alicata, intervenuto sulla vicenda, ha definito la chiusura del parcheggio un esempio di “inadeguatezza amministrativa”, auspicando un maggiore rispetto per i principi di legalità e trasparenza.

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