Sinistra Italiana, Sinistra Futura e Partito Democratico non si arrendono dopo il voto di giugno: “15 milioni agli urne superano i voti della maggioranza Meloni”. Fratoianni e Bonelli: “Disincanto verso la politica, non sostegno al governo”
«13 milioni di italiani che chiedono ascolto». Arrivano le reazioni degli scontenti, per il mancato raggiungimento del quorum, ma non troppo per il dato uscito dalle urne che, comunque, ha visto 15 milioni di italiani raggiungere i seggi elettorali in questo afoso weekend di inizio di giugno.
Sinistra italiana ha già annunciato un incontro pubblico a Siracusa, venerdì alle 18,30 nella sede di via Carso 100, per un analisi del voto in provincia.
«Il quorum non è stato raggiunto, è vero. – hanno dichiarato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Ma ci sono oltre 15 milioni di cittadine e cittadini che hanno scelto di votare, e con circa 13 milioni di Sì, lanciano un messaggio forte e chiaro, più forte persino del consenso che oggi regge Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Meloni sappia che le persone non si astengono perché stanno con lei, ma perché non credono più nella politica. E questo disincanto ha radici profonde: negli ultimi vent’anni, i governi – di ogni colore – hanno sistematicamente disatteso la volontà popolare espressa nei referendum».
«Il lavoro e la cittadinanza sono due punti, per noi e per la vera sinistra, essenziali per definire il presente del lavoro e la giustizia sociale nel Paese. – ha dichiarato il leader regionale di Sinistra Futura, Pippo Zappulla – E non ci sentiamo sconfitti assieme a 14 milioni di elettori che vogliono il cambiamento. Né accantoniamo come proveranno molte forze politiche il tema dei diritti e della stabilità del lavoro. Il risultato assoluto ottenuto dai Si ha superato il numero di voti ottenuti dalla maggioranza di governo nelle ultime elezioni politiche e se il mancato raggiungimento del quorum non permette la validità dei referendum, esiste una Italia che combatte e che vuole avere attenzione e giustizia.
Per il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, «Il referendum, nonostante l’esito negativo determinato dal forte astensionismo, deve accendere una fiammella di speranza anche in Sicilia. Nonostante tutto, il numero di siciliane e siciliani che si sono presentati ai seggi tra domenica e oggi supera o comunque equipara quello degli elettori che hanno sostenuto Meloni al Senato e votato Schifani alle ultime elezioni regionali».
«L’obiettivo non è stato centrato – ha dichiarato Roberto Alosi, segretario generale di Cgil Siracusa – e non ci sono vittorie da festeggiare. Tuttavia, il segnale che arriva dal Paese e dalla nostra provincia è tutt’altro che irrilevante. In provincia di Siracusa hanno votato oltre 70.000 cittadine e cittadini, pari al 22,5% del corpo elettorale. Nel solo capoluogo, 93.039 elettori (il 22,47%) si sono recati alle urne. In entrambi i casi, oltre il 90% ha votato SÌ ai quesiti referendari. A livello nazionale, sono stati oltre 15 milioni a esprimere la propria volontà. Numeri che non possiamo né sottovalutare né archiviare: rappresentano un patrimonio democratico e sociale da cui ripartire.»