I riconteggi definitivi di queste ore assegnano un risicato 5% anche alla lista “Noi per la città” di Francesco Italia, il che porterebbe in consiglio comunale Salvo Ortisi e l’ex assessore Sergio Imbrò. Ma il rebus definitivo si scioglierà dopo il ballottaggio.
Sarà infatti il nuovo sindaco di Siracusa, in particolare l’eventuale vittoria di Ferdinando Messina, a portare con sé un numero maggiore di consiglieri provenienti dalle 4 liste di centrodestra a lui collegate; la vittoria di Italia ridimensionerebbe invece di alcune unità la presenza del centrodestra nel prossimo Consiglio Comunale, con anche esclusioni eccellenti.
Ballottaggio, il quadro della situazione
I candidati consiglieri “in sospeso” si batteranno come leoni per convincere i propri elettori ad andare a votare il candidato sindaco collegato, Ferdinando Messina o Francesco Italia, ma l’esperienza ci insegna che tutto l’impegno del mondo non sarà sufficiente e l’affluenza, se andrà bene, si attesterà quasi sicuramente sotto il 40%.
Il popolo di centrodestra poi è da sempre, storicamente, allergico ai ballottaggi, ma è chiaro che il contesto cambia ogni volta e non si può quindi fare una previsione certa di un vincitore.
Dal fronte progressista assistiamo da un lato a dichiarazioni incontrovertibili di Renata Giunta che parla di “opposizione ferma e convinta” al prossimo sindaco, chiunque esso sia, ma dall’altro l’On. Tiziano Spada dichiara che “non possiamo consegnare la città al centrodestra“, quindi incitando neanche tanto velatamente al sostegno di Italia. Un bel nodo da sciogliere in casa PD, tanto per cambiare verrebbe da dire.
Edy Bandiera, forte di un lusinghiero risultato personale, apparterrebbe “naturalmente” all’area del centrodestra, se non fosse stato oggetto di costanti insulti da parte del presidente Schifani che ha definito la sua candidatura frutto della vanità personale; per poter chiedere di votare Messina, probabilmente le semplici scuse a Edy Bandiera non basteranno.
Giancarlo Garozzo ha da sempre definito Ferdinando Messina il suo principale avversario politico, pur rinnegando ovviamente le scelte amministrative compiute in questi anni da Francesco Italia; recentemente ha però lanciato una provocazione: “Se Messina fa ritirare a Schifani la delibera di giunta che uccide la camera di commercio di Siracusa, potrei pure decidere di sostenerlo“. Anche qui, grandi incertezze dunque.
Mangiafico, Trigilio e Aziz, a prescindere dalle decisioni prese non sembrano poter spostare grossi equilibri, ma anche qui non resta che attendere ulteriori sviluppi.