Lavori mai completati su cinque condomini, crediti fiscali inesistenti ceduti a terzi ignari del raggiro
Un sequestro di oltre 1,2 milioni di euro nei confronti di un imprenditore edile accusato di truffa ai danni dello Stato attraverso l’indebito utilizzo del bonus facciate al 90%. L’operazione è stata messa a segno dalla guardia di finanza ed ha interessato cinque condomini del quartiere San Filippo Neri, noto come Zen.
Le indagini sono partite da una verifica fiscale condotta dai finanzieri della Compagnia di Partinico, che hanno individuato anomalie nella documentazione contabile dell’impresa. L’attenzione degli investigatori si è concentrata sui lavori edilizi dichiarati per l’ottenimento delle detrazioni fiscali previste dal bonus facciate.
Secondo l’accusa, l’imprenditore avrebbe avviato i lavori di ristrutturazione sui condomini per poi sospenderli bruscamente. I rappresentanti condominiali, che avevano affidato i lavori confidando nella riqualificazione degli edifici, hanno denunciato la mancata esecuzione totale o parziale degli interventi.
La ricostruzione degli investigatori ha evidenziato un sistema fraudolento: dopo aver presentato la documentazione necessaria agli uffici competenti, l’imprenditore avrebbe maturato crediti fiscali inesistenti. Una parte di questi crediti sarebbe stata ceduta a soggetti ignari della loro illegittimità, mentre un’altra porzione sarebbe stata utilizzata per compensare debiti tributari dell’impresa attraverso la compilazione artificiosa dei modelli di pagamento.
Il provvedimento di sequestro ha riguardato i crediti ancora presenti nel sistema fiscale dell’impresa, oltre a beni mobili, quote societarie e disponibilità finanziarie riconducibili alla società e al suo rappresentante legale. L’obiettivo è impedire l’ulteriore utilizzo o cessione dei crediti per evitare danni all’erario.
La Procura di Palermo proseguirà le indagini per accertare l’entità del danno e verificare eventuali ulteriori responsabilità. L’indagato resta presunto innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.