Aggiornato al 24/07/2023 - 18:07

Caldo, incendi e blackout, prosegue la torrida estate siracusana…ma non chiamatele emergenze!

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Blackout dalla durata insopportabile, incendi e ondate di calore asfissianti tormentano i cittadini di Siracusa, ma non è corretto parlare di emergenze.

Un incendio sta bloccando in queste ore la Statale tra Priolo Gargallo e Augusta, una densa coltre di fumo che ha causato disagi e che ha costretto le autorità a rendere obbligatoria l’uscita a Priolo Gargallo, direzione Catania da Siracusa. Ma altri incendi sono scoppiati sia vicino alla zona industriale sia nella zona sud, tra Avola, Portopalo e Marzamemi.

Sempre a Priolo si tocca oggi il picco di 47,6° gradi di questa insopportabile ondata di calore, primato detenuto fino a ieri da Francofonte ma che, ne siamo sicuri, nessun’altra città ambisce a detenere.

Infine, l’odioso nodo dei blackout, con i tecnici di e-distribuzione in evidente pressione, soprattutto per quanto sta accadendo nel catanese e a macchia di leopardo a Siracusa.

Giorni terribili in cui i cittadini più deboli, anziani, bambini, malati, hanno dovuto sopportare condizioni vicine all’inumanità. Fatti forse eccezionalmente concentrati nel tempo, ma di sicuro non definibili come emergenze.

L’emergenza è infatti l’incendio all’aeroporto di Catania, imprevista e imprevedibile, anche se affrontata in maniera evidentemente superficiale e insufficiente.

Emergenza può diventare un’ondata di sbarchi fuori dall’ordinario, un incidente particolarmente grave o una calamità naturale imprevedibile, come uno smottamento o un terremoto.

Ma scoprire che in Sicilia la gente utilizza l’aria condizionata in estate non può essere definita emergenza; scoprire che se lasci i terreni con l’erba incolta, possono scoppiare incendi in estate non è un’emergenza; scoprire che ogni anno le estati diventano sempre più torride, ormai non è un’emergenza. 

Tutte queste situazioni sono semplicemente dati di fatto con cui avere a che fare nell’ordinario, per questo diventa inaccettabile l’atteggiamento passivo di chi, di fronte ad un blackout di oltre 14 ore, liquida un utente con un semplice “scusate il disagio”.

No, non c’è proprio nulla da scusare, perché con gli incassi delle salate bollette pagate da tutti, era obbligatorio pensare ad un miglioramento e potenziamento della rete per tempo; perché con le tasse dei siciliani oppure accollando le spese direttamente ai proprietari privati, si doveva pensare a bonificare prima i terreni incolti, evitando così gli incendi.

Smettiamo dunque di utilizzare la parola emergenza quando non serve, perché rischiamo di fornire un alibi a chi invece è colpevole, quando va bene, di negligenza assoluta.

 

Incendi in Sicilia, Schifani: «Attenzione alta e monitoraggio costante della situazione in continua evoluzione»
«Massima attenzione e costante monitoraggio della situazione incendi, che in Sicilia è in continua evoluzione. Sono in collegamento e aggiornamento con il coordinamento operativo del Corpo forestale e con la sala operativa della Protezione civile, che ha rilevato oggi 43 incendi nel territorio regionale. Oltre un centinaio gli interventi eseguiti dal Corpo forestale sui roghi, che, alimentati dal vento di scirocco e dalle temperature altissime, hanno bruciato ettari di macchia mediterranea, soprattutto fra Palermo e Catania». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la moltitudine di incendi sviluppati oggi in particolare nella provincia di Palermo, dove si riscontra la fetta più ampia di roghi segnalati alla sala operativa della Protezione civile.
«Ringrazio la Protezione civile, il Corpo forestale e i vigili del fuoco impegnati in queste ore difficili, e in condizioni proibitive per le temperature, nelle operazioni di spegnimento degli incendi anche con l’ausilio di mezzi aerei. Sono 107 gli interventi del Corpo forestale effettuati oggi in tutta la regione, con 174 squadre al lavoro e 788 addetti; 35 i velivoli, fra regionali e nazionali, impiegati – aggiunge -. Solo per il vasto incendio di oggi fra Monreale e San Martino delle Scale, sono stati impiegati sette mezzi aerei, di cui quattro canadair e tre elicotteri. La nostra attenzione rimane altissima tenuto conto che per domani l’ondata di calore prevista è massima nelle tre città metropolitane e che il rischio incendi sarà “alto” nelle aree di Palermo, Trapani, Enna, Messina Catania e Siracusa e “medio” per le province di Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Per questa ragione invito i siciliani ad allontanarsi prontamente dalle aree di pericolo in caso di incendio e ad allertare immediatamente i vigili del fuoco».
Interessate dalle fiamme, nel Palermitano, le località di Monreale, San Martino delle Scale, Piana degli albanesi, la stazione ferroviaria di Fiumetorto, la quarta discarica di Bellolampo, Pizzosella e, ancora, Belmonte Mezzagno, Cefalù, Aliminusa, Terrasini e Termini Imerese. Roghi anche a Siracusa, Melilli, Portopalo, Augusta, Lentini e, nella provincia di Catania, a Mineo, Mascali, Pedara, Motta Sant’Anastasia, Ramacca, San Michele di Ganzaria e Aci Castello.

 

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